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mercoledì, 8 Gennaio, 2025
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Il bollettino climatico di Lamezia Terme analizzato sul Treno Verde di Legambiente

Katiuscia Eroe, portavoce del Treno Verde e Caterina Cristofaro, direttrice di Legambiente Calabria, hanno parlato del clima a Lamezia Terme e lo hanno fatto dal Binario 1 della Stazione Centrale su un treno speciale: quello di Legambiente. L’iniziativa itinerante partita proprio da Lamezia Terme, ha portato alla luce dei dati significativi sul cambiamento climatico. Alla presenza di Antonello Bevilacqua, Vice Sindaco di Lamezia Terme e Franco Dattilo, Assessore Comunale all’Ambiente i dati evidenziati da Legambiente prendono in esame le temperature medie della città di Lamezia Terme dal 1979 ad oggi, facendo registrare un aumento medio di circa 1 °C, sia nelle temperature medie massime che minime. In particolare nei mesi caldi, l’analisi delle temperature medie registrate a luglio dal 79 a oggi registrano un aumento da 24°C a 25,6°C, ossia di 1,5 gradi in 40 anni, con il mese più caldo in assoluto registrato nel 2015. Situazione simile nei mesi freddi: negli ultimi 15 anni le temperature medie a gennaio superiori ai 10°C si sono registrate per quasi il doppio delle volte rispetto al periodo 1979-1995. Per quanto riguarda le precipitazioni emerge che: sebbene il numero di giorni di pioggia tenda ad aumentare, i millimetri di pioggia caduta risultano diminuiti, facendo aggravare i danni dovuti alla siccità ma, sono 12 gli eventi climatici estremi individuati da Legambiente che hanno coinvolto il territorio di Lamezia Terme dal 2010 ad oggi, di cui 7 classificabili come allagamenti da piogge estreme, 3 trombe d’aria, una esondazione fluviale e una frana provocata da piogge intense. 5 dei 12 eventi sono stati registrati tra il 2018 e il 2019. Piogge e venti nell’ultimo decennio hanno lasciato danni e conseguenze a strade, abitazioni, scuole e coltivazioni, oltre che disagi alla popolazione e in un caso la perdita di vite umane: sono vive nei ricordi di chiunque frane e cedimenti, alberi caduti, esondazioni e allagamenti. A tale proposito Katiuscia Eroe, portavoce del Treno Verde riferisce che: “Ciò che accade nei territori ci racconta che i cambiamenti climatici rappresentano un dato di fatto, abbiamo la necessità di agire con azione concrete e lungimiranti, per fare in modo da non superare i termini dell’Accordo di Parigi. Per fare questo dobbiamo innanzitutto capire che gli eventi estremi che accadono nei territori sono emergenze che spesso non vengono affrontate come tale”. In Calabria le emissioni climalteranti, nel 2017, sono state pari a 4,15 milioni di tonnellate, ovvero il 3% delle emissioni nazionali, tutte provenienti da 4 centrali termoelettriche: la centrale di Altomonte (Cs) con 1,5 milioni di tonnellate di CO2, seguita dalle centrali di Simeri Crichi (Cz) con 1,48 milioni di tonnellate, di Rizziconi (Rc) e di Scandale (Kr). Infine, tra i nemici del clima in Calabria, figurano le infrastrutture che mettono a rischio il mare. Quest’ultimo, infatti, a causa degli inquinanti riduce la sua capacità di assorbimento di CO2. E’ notizia di qualche giorno fa il sequestro del depuratore industriale di Bisignano (Cs).
I dettagli sugli eventi climatici estremi a Lamezia Terme sono disponibili su cittaclima.it.
Oggi 20 Febbraio il Treno Verde farà tappa ad Agrigento

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