«Sono il felice procuratore della Repubblica di Catanzaro. Se dovessi andarmene da qui mi dispiacerebbe tantissimo perché io amo in modo viscerale la Calabria e lo dimostra la mia storia: dall’86 che lavoro in Calabria pur avendo avuto occasione di andare in posti più prestigiosi. Purtroppo, come sapete, entro il maggio del 2024 devo lasciare questa Procura e allora, nel mentre, devo cercare un posto di Procuratore della Repubblica. Tutto qua». Lo ha detto Nicola Gratteri, in corsa per la nomina a Procuratore della Repubblica di Napoli, rispondendo ad una domanda sulla possibilità di andare a ricoprire l’incarico di Procuratore a Napoli, a margine della conferenza stampa sull’operazione “Maestrale-Carthago”.
Il Consiglio superiore della magistratura, infatti, sarà chiamato, nella riunione di giovedì 13 settembre, a nominare il nuovo capo della Procura di Napoli, senza guida a oltre un anno di distanza dalla nomina di Giovanni Melillo a procuratore nazionale antimafia. La Procura di Napoli è l’ufficio inquirente più grande d’Italia, con 112 pubblici ministeri. Favorito resta per ora Gratteri che in Commissione aveva ottenuto la maggioranza dei voti, quattro su sei. Dovrà vedersela con il procuratore di Bologna Giuseppe Amato e con la procuratrice aggiunta di Napoli Rosa Volpe, che in Commissione avevano preso un voto ciascuno.
«In questi anni – ha aggiunto Gratteri ai giornalisti presenti- abbiamo abbattuto in modo significativo la forza e la pervasività delle mafie in tutto il distretto di Catanzaro. Estirpare la malapianta in modo definitivo non sarà possibile con questo sistema giudiziario. Per farlo ci vuole un codice penale e un ordinamento penitenziario nel rispetto della Costituzione diverso da quello attuale».
Leggi anche: