Un versetto della Lettera di San Paolo ai Corinzi, “collaboratori della vostra gioia”, e uno stemma araldico che visivamente unisce la diocesi di provenienza e quella di Reggio-Bova sono i simboli scelti da monsignor Fortunato Morrone per celebrare il suo arrivo come nuovo presule della Chiesa reggina. L’ordinazione del vescovo avverrà il 5 giugno, l’insediamento ufficiale nell’arcidiocesi il 12 giugno. Don Antonio Pompili, vicepresidente dell’Istituto araldico genealogico italiano, ha spiegato nei dettagli l’ispirazione a San Paolo scelta dal presule crotonese. «L’apostolo Paolo – dichiara Pompili – cerca di assolvere al compito di collaborare con Dio per favorire la gioia dei corinzi. Un programma di vita che vuole assumere anche monsignor Morrone nel suo porsi al servizio della Chiesa affidata alle sue cure pastorali».
I riferimenti a San Paolo continuano nello stemma episcopale, dove monsignor Morrone ricalca il legame inscindibile tra l’Apostolo delle genti e l’arcidiocesi reggino-bovese: «Lo stemma di monsignor Fortunato Morrone si ispira a un preesistente stemma vescovile, al quale sono state apportate modifiche e un’aggiunta di valore simbolico-teologico. L’arma originaria di ispirazione, si trova in forma scultorea acroma con l’aspetto di uno scudo ovale accartocciato, sormontato da un cherubino, è precisamente quello di monsignor Francesco Marino (1682-1716), che fu Vescovo di Isola di Capo Rizzuto, città di origine di Morrone».
Un ricordo, quindi, della diocesi d’origine, ma proiettato alla Chiesa di Reggio. A spiegarne il perché è ancora don Pompili: «Lo stemma di monsignor Morrone vuole richiamare attraverso la stilizzata raffigurazione del mare non solo i luoghi della sua origine, ma anche la sede che è chiamato a servire come arcivescovo, Reggio Calabria, punta estrema della penisola italiana, affacciata sullo stretto di Messina, circondata da un mare intenso e cristallino, da sempre crocevia di popoli, luogo di incontro e di scambi culturali. Il mare, nella vastità che esso naturalmente richiama, è simbolo dell’annuncio del Vangelo che Gesù risorto affidò ai suoi apostoli e ai loro successori, un annuncio che è per tutti i popoli». Ed ecco, come anticipato, il riferimento a San Paolo: «Animato dal desiderio di portare a tutti questo annuncio, l’apostolo Paolo navigò tutto il Mediterraneo, per giungere infine a Roma, costeggiando Reggio, come testimoniato dagli Atti degli Apostoli: “Circumlegentes Devenimus Rhegium” (“Costeggiando giungemmo a Reggio” – Atti 28,13)».