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sabato, 23 Novembre, 2024
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“Il rilascio della concessione edilizia alla Icom sarà la pietra tombale sul commercio lametino”

Lamezia Terme – Riceviamo e pubblichiamo:
“Grande preoccupazione da parte delle associazioni di categoria Confcommercio Lamezia, Confesercenti Lamezia, Lamezia Shopping e Impresa Calabria per la prossima apertura del Retail Entertainment center regionale. Nei prossimi giorni arriverà in consiglio comunale la ratifica della convenzione per il rilascio della concessione edilizia condizionata, prevista dalla sentenza del consiglio di Stato che ha dato alla Icom dell’ingegnere Noto il via libera per la realizzazione di un parco commerciale Borgo Antico su via del Progresso a Lamezia Terme. Il progetto che si estenderà su circa 15 ettari di terreno e vedrà la realizzazione di un parco commerciale simile a quello di Valmontone o di Serravalle con un complesso immobiliare di circa 50 mila metri quadrati di superficie edificata e solo 17.000 di spazi verdi. L’opera maestosa sarà frutto di importanti investimenti che però lasceranno ben poco sul territorio lametino e le motivazioni secondo noi sono le seguenti. Questi grandi parchi commerciali ospiteranno negozi prevalentemente direzionali, vale a dire realizzati direttamente dalle aziende proprietarie dei marchi senza concedere possibilità ad imprenditori locali di potersi affiliare e partecipare quindi al business. Verranno così tagliati fuori tutte le attività commerciali già presenti a Lamezia Terme che non potranno replicare i propri negozi all’interno del parco, ma saranno costrette a subire un’enorme concorrenza che andrà ad abbattersi su un periodo già buio che sta attraversando il commercio in città.

Anche il comparto edilizio, che sarà l’altro attore di questa faraonica iniziativa, non sarà protagonista, infatti questa specifica tipologia di negozi saranno realizzati direttamente da maestranze che hanno ormai convenzioni nazionali con le aziende proprietarie dei negozi, tagliando fuori di fatto tutte le maestranze locali. L’investimento di svariati di milioni di euro che verrà fatto non avrà nessuna ricaduta sulle aziende già presenti sul territorio, anzi creerà una condizione di sproporzionata concorrenza. I negozi del centro storico di Lamezia, che già dopo il covid hanno subito gravi perdite di fatturato dovranno combattere contro una enorme concentrazione di attività sproporzionatamente più grandi. Questo sarà il colpo di grazia alle attività del centro storico.
Questo dimostra la scarsa considerazione che ha l’amministrazione comunale del settore commercio a Lamezia. Da inizio anno le sigle di rappresentanza hanno portato all’attenzione delle Commissioni Comunali la richiesta di variazione del Regolamento Comunale circa l’installazione dei Dehors e la possibilità, per gli esercenti del ramo della ristorazione di poter occupare alcuni spazi pubblici. Da febbraio sono state fatte diverse riunioni, ma ancora, alla vigilia della stagione estiva, non si è avuta alcuna risposta ad istanze che darebbero immediato sollievo al tessuto commerciale lametino. Da sottolineare, inoltre, che in nessun incontro siamo stati informati, da parte dei Consiglieri Comunali e degli Assessori, sugli sviluppi della vicenda Icom. Ci si sarebbe aspettati come priorità la calendarizzazione del dibattito sul nuovo regolamento per le aeree commerciali ed invece come se nulla fosse viene tirato dal cilindro la convenzione (non condivisa) per il Retail Entertainment center regionale. Quali sono le priorità per questa amministrazione? Salvaguardare l’occupazione del territorio lametino rispondendo alle esigenze dei tanti esercenti oppure favorire ulteriori speculazioni di un gruppo ben ristretto di privilegiati? Riteniamo che il commercio a Lamezia Terme sia un pilastro della città che in questo momento viene fortemente minato

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Qualcuno probabilmente si vanterà del fatto che tutte queste attività dovranno assumere personale locale e che quindi ci sarà una ricaduta occupazionale sul territorio, ma in effetti sarà uno specchietto per le allodole perché la logica delle grandi aziende è quella di non creare contratti stabili di dipendenza lavorativa, ma cercheranno un costante turnover di personale per poter beneficiare di risparmiarmi fiscali o contributivi. In altri comuni dove sono stati fatti insediamenti simili, gli amministratori hanno preteso garanzie da parte degli investitori affinché avvenissero le ricadute occupazionali sul territorio stesso. Sappiamo benissimo che c’è stata una sentenza del consiglio di Stato che ha dato il via libera a tale iniziativa, ma crediamo che si poteva coinvolgere di più il mondo produttivo locale e cercare di averne un serio beneficio. Auspichiamo quindi che il consiglio comunale non approvi tale convenzione e si possa riaprire una trattativa per il bene della città”.

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