“Oggi è stata una giornata di ricordo, di meditazione, di riflessione così come ormai facciamo da più anni. Mi lego alle parole che, nell’omelia, ha pronunciato il nostro vicario Pietro Lanza ‘oggi è la giornata in cui si prega per loro e con loro, con le vittime che non ci sono più, con i parenti delle vittime a cui va il nostro più caloroso abbraccio ‘. Si tratta di un ricordo indelebile. Questa triste pagina Civita non la dimenticherà mai, naturalmente non possiamo nemmeno dimenticare che sono sei anni ormai che le Gole del Raganello, una delle forme di attrazione turistiche di sostentamento economico della comunità civitese, sono chiuse per cui il danno alla comunità civitese è evidente”.
Sono queste le parole pronunciate dal Sindaco di Civita Alessandro Tocci, già in carica quel maledetto 20 Agosto 2018, il quale aggiunge:
“Siamo stati dimenticati da tutti e da tutto: si facciano l’esame di coscienza quei personaggi che vennero a Civita e dissero che sarebbero stati perennemente vicini alla comunità. Io non li ho più visti, posso soltanto dire che l’unico appoggio l’ho avuto all’epoca dalla compianta presidente Santelli e oggi l’ho avuto dal presidente Occhiuto dall’assessore Gallo questo lo posso dire. Vorrei ricordare, sostenendo che oggi forse è la giornata meno opportuna, che quello però che è successo a Civita è veramente assurdo. Casi analoghi hanno avuto trattamento diverso. Adesso stiamo operando di concerto con la Regione Calabria per la messa in sicurezza. Stiamo progettando un’idea che serve a tutelare l’esterno delle gole e mettere di sicurezza con radar, pluviometri, videosorveglianza tutto quello che è l’esterno. Noi siamo pronti a ripartire in sicurezza per quanto riguarda esclusivamente il mio territorio. Oggi pensiamo alle vittime da domani ci rimetteremo in campo con il mio ufficio tecnico con l’amministrazione per conseguire un risultato che è quello della riapertura delle gole del Raganello”.
Sei anni fa le 10 vittime furono travolte da un’onda provocata da uno sbarramento a monte a seguito di una improvvisa e violenta pioggia: l’impressionante massa d’acqua che si generò a causa dei detriti accumulati e al cedimento della “diga” colpì gli escursionisti presenti in quel momento nelle gole del torrente.