Catanzaro- «In Calabria, in questo momento, sono attivi 57 incendi, contro i quali sono schierate 73 squadre di specialisti e diversi mezzi aerei. Regione, Calabria verde, Protezione civile, Prefetture e volontari stanno facendo il massimo per far rientrare al più presto l’emergenza».
È quanto dichiara il presidente della Giunta calabrese, Nino Spirlì, dopo aver visionato il report di Calabria verde – aggiornato alle 15.46 di oggi – sui roghi attivi in regione. Dei 57 incendi registrati – secondo quanto riporta il dossier –, 26 risultano attivi in provincia di Cosenza, 9 in quella di Catanzaro, 13 nel Reggino, 4 nel Crotonese e 5 nel Vibonese.
Di questi, 11 interessano anche i centri abitati (Roccaforte del Greco, Locri, Bianco, San Lorenzo, Reggio Calabria, Lungro, Bagaladi, Lamezia Terme, Roccaforte del Greco, Petilia Policastro, Acri).
Le 73 squadre impegnate sul campo sono composte da vigili del fuoco (24), associazioni di volontariato (4), uomini di Calabria verde e Consorzi di bonifica (45). Il commissario straordinario di Calabria verde, Giuseppe Oliva, nella giornata di ieri, ha inoltre ha disposto che tutto il personale dell’azienda sia adibito, all’occorrenza, a supporto nelle attività di bonifica degli incendi.
LE ZONE CRITICHE
Le criticità maggiori si riscontrano nei comuni di Acri (attivi 6 squadre, 6 canadair, un elicottero regionale, due direttori operazioni spegnimento), Petilia Policastro (4 squadre, un canadair, un dos); Roccaforte/Bagaladi/San Lorenzo (9 squadre, due canadair, un Ericsson, un elicottero regionale, dos di Calabria verde e vigili del fuoco.
LA SITUAZIONE NEL REGGINO
Questa mattina si è tenuto un vertice nella Prefettura di Reggio Calabria per fare il punto della situazione in merito agli incendi che interessano la provincia.
All’incontro hanno preso parte i sindaci dei comuni del comprensorio i cui territori risultano coinvolti in episodi di particolare intensità, nonché i referenti di Città metropolitana, vigili del fuoco, forze di polizia, Protezione civile regionale e Calabria verde.
Durante il vertice, sono stati esaminati tutti i casi allo scopo di ottimizzare le risorse disponibili.
Sul fronte degli incendi che interessano i Comuni di San Lorenzo, Roccaforte del Greco, Condofuri e Roghudi, in particolare, sono stati convogliati un altro mezzo aereo – per potenziare gli interventi di spegnimento di roghi che lambiscono il centro abitato di Roccaforte – e nuove squadre di vigili del fuoco a supporto delle attività in itinere.
È stato inoltre contattato il Centro operativo aereo unificato del dipartimento della Protezione civile nazionale che ha reso disponibili due canadair, convogliati, in un primo momento, nei Comuni di Grotteria e San Luca e, successivamente – su indicazione del direttore delle operazioni di spegnimento di Calabria verde – entrambi su San Luca. La situazione continua a essere monitorata attentamente.
«IN CAMPO TUTTE LE ENERGIE»
«È un momento drammatico per moltissimi territori della Calabria e per interi nuclei familiari. Purtroppo – commenta il presidente Spirlì –, le fiamme oggi hanno fatto anche due vittime, a San Lorenzo, nel Reggino. Calabria Verde, la Protezione civile, le Prefetture, i vigili del fuoco e i volontari – a cui va tutta la mia gratitudine per lo sforzo che stanno compiendo – lavorano senza sosta per circoscrivere i roghi e mettere in sicurezza i centri abitati, le coltivazioni e la macchia mediterranea. Non è facile e, di certo, la nuova ondata di caldo torrido in arrivo non faciliterà il loro già arduo compito. Ecco perché, oggi più che mai, è necessario che tutti i cittadini usino il massimo della prudenza ed evitino comportamenti avventati e rischiosi. Adesso è il tempo dell’emergenza e dobbiamo mettere in campo tutte le energie per cercare di arginare gli incendi che, dal Pollino allo Stretto, hanno chiuso la Calabria in una morsa».
«Non ci fermeremo fin quando il peggio non sarà passato. Solo dopo – conclude il presidente – faremo la stima dei danni e cercheremo con ogni mezzo disponibile di individuare i responsabili. Perché, come ha avuto modo di ribadire anche il ministro Cingolani, circa il 70% dei roghi che stanno devastando i nostri territori è di origine dolosa e, quindi, criminale».