Nuovo spiacevole episodio in Regione Calabria. Una dipendente regionale mentre si stava recando in Cittadella per assistere al corso di formazione sulla lingua dei segni italiana, previsto per la giornata di ieri 23 marzo nella Sala Oro, ha subito un infortunio al ginocchio. Da lƬ lāodissea. Trasportata con una sedia da scrivania, con il ghiaccio per tamponare il dolore reperito dal ristorante all’interno della CittadellaĀ Ā e soccorsa nella sala dove si teneva il corso in mezzo a tutti gli altri dipendenti e partecipanti, si ĆØ dovuto attendere lāintervento del 118. Ć quanto rivela il sindacato CSA-Cisal che denuncia lāennesimo grave fatto, caratterizzato dallāapprossimazione quando si tratta di attivare i meccanismi di tutela della salute del personale.
Ringraziando gli operatori del 118 per le cure prestate alla dipendente, il sindacato CSA-Cisal sottolinea come purtroppo non sia lāunico caso accaduto in Cittadella negli ultimi tempi. GiĆ lo scorso dicembre avevamo documentato un episodio analogo. Unāaltra dipendente, colta da un improvviso malore, ĆØ stata soccorsa dal servizio di emergenza urgenza e costretta a essere soccorsa āalla bell’e meglioā negli uffici regionali. Tutto questo perchĆ© ancora non ĆØ stato riattivato lāambulatorio infermieristico. Sono passati oltre due anni dalla sua chiusura (era dicembre 2020) e nonostante le promesse sulla tanto attesa riaperturaĀ Ā ĆØ ancora inutilizzabile. Eppure, sarebbe davvero utile in casi come questi appena ricordati piuttosto che lasciare i lavoratori a rimedi raffazzonati in attesa dellāintervento del 118. Cosa si sta aspettando per riattivare l’ambulatorio, che accada una tragedia prima di riaprire questo importante presidio? O forse che un infortunio si trasformi in qualcosa di piĆ¹ grave?
Lāennesimo caso della dipendente deve far riflettere sul denaro pubblico speso per lāacquisto della strumentazione che adesso ĆØ inutilizzata e impolverata e lāoccupazione di spazi che, allo stato, non sono di alcuna utilitĆ per i dipendenti. Ć scandaloso che in presenza di una struttura adoperabile, e quando cāĆØ in ballo la salute delle persone, sia resa inaccessibile dallāinerzia burocratica. Il sindacato CSA-Cisal non tollererĆ ulteriori ritardi nella riapertura dellāambulatorio infermieristico. Formuliamo quindi, per lāennesima volta, al dirigente āDatore di Lavoroā e all’assessore al Personale di adottare ogni atto formale affinchĆ© sia reclutato il personale sanitario necessario alla riapertura di questo presidio richiesto a gran voce da tutti i dipendenti regionali. Ci appelliamo anche al presidente Occhiuto affinchĆ© non si giri dallāaltra parte e si adoperi al fine di trovare una soluzione immediata. Se in tempi celeri lāambulatorio non sarĆ riattivato, il sindacato non esclude vibranti forme di protesta. Ognuno si assuma le proprie responsabilitĆ perchĆ© non ĆØ possibile che sul luogo di lavoro un dipendente regionale non possa ricevere quantomeno un primo soccorso all’interno della Cittadella. PuĆ² capitare a tutti un malore improvviso o un infortunio e non ĆØ ammissibile che il tutto sia affidato al caso come avvenuto negli ultimi tempi. Sulla salute dei lavoratori regionali non si scherza e non si perda piĆ¹ tempo.