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domenica, 15 Settembre, 2024
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Incidenti sui luoghi di lavoro, Guzzi (Unilavoro Pmi): elaborato identikit dei lavoratori più a rischio

Gli incidenti avvenuti in queste ultime settimane sono il segnale di una situazione che non accenna a migliorare.  Un operaio di 30 anni, di origini albanesi, è morto dopo essere precipitato dall’impalcatura di un cantiere edile a San Severino. In provincia di Lucca un uomo di 63 anni è rimasto schiacciato da un trattore che si è ribaltato. A Brandizzo, nel Torinese, un operaio è caduto dal ramo di un albero che si stava apprestando a potare. A San Martino di Lipari, in provincia di Padova, un agricoltore ha perso la vita a causa di una tragica caduta all’interno di un carro miscelatore. Questi, e tantissimi altri incidenti, molti dei quali mortali, hanno segnato, tragicamente, queste ultime settimane. L’inizio del nuovo anno è stato da subito contrassegnato da tantissime tragedie. A sottolinearlo, con rammarico, Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi. Secondo le informazioni a disposizione dell’Inail, le denunce di infortunio con esito mortale sono state nei primi 5 mesi del 2024: 369 (+3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Nell’incremento, si legge, sono stati determinanti gli incidenti mortali plurimi. Tra i comparti più colpiti, il settore delle costruzioni, industria e servizi, agricoltura.

Le regioni contrassegnate da più incidenti, sono quelle identificate come “zone rosse”: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Umbria, Puglia, Campania, Calabria. Elaborato anche l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia di età. L’incidenza più elevata – evidenzia Guzzi – si registra nella fascia dei lavoratori ultra sessantacinquenni, seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni. Tra le vittime di incidenti mortali e infortuni, tantissimi stranieri. Un bollettino di guerra che non accenna a diminuire, e che ci induce alla necessità di agire con più scrupolo, con più rigore, e con maggiore sinergia. Davvero impensabile che nel 2024 si debba parlare, quotidianamente, di morti bianche. Assurdo che i lavoratori debbano correre rischi costanti. Inconcepibile che non si trovino soluzioni adeguate a questo fenomeno devastante.

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Occorre, continua l’imprenditore lametino, far leva sulla formazione e sull’informazione. Per lavorare in un ambiente sicuro, bisogna rispettare e far rispettare le leggi. Il “controllo” e le “ispezioni” devono essere costanti e intransigenti. Un sistema unitario in cui si attuano, scrupolosamente, principi, regole, informazioni e norme, può garantire maggiore sicurezza ed evitare che si verifichino tragedie immani. A prescindere dal settore, è importante garantire, ad ogni singolo individuo, un luogo di lavoro sicuro. Necessario, pertanto – conclude Guzzi- sviluppare un sistema organizzativo ben strutturato, trasmettere le giuste informazioni, programmare una formazione periodica, rafforzare gli organismi di controllo e di ispezione.

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