Si è tenuto questa mattina in Cittadella regionale a Catanzaro un incontro concentrato sulle vertenze occupazionali di tirocinanti e dei lavoratori dell’Abramo Customer Care. A presiedere la riunione il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affiancato dai dirigenti di settore e i vertici sindacali. Da una parte i tirocinanti, circa 4.000 lavoratori, che nelle scorse settimana sono scesi in piazza a Catanzaro per chiedere certezze sul proprio futuro all’interno degli enti pubblici, dall’altra i dipendenti dei call center per i quali è stata strappata per ora una proroga di tre mesi. In ambo i caso a traballare migliaia di famiglie calabresi con lo spettro della disoccupazione. Nel corso della riunione – per ora interlocutoria – si è discusso della necessità di coinvolgere i livelli istituzionali superiori e cercare risposte a livello nazionale.
“A seguito delle mobilitazioni di giorno 13 e 22 dicembre scorso e dell’azione sindacale sviluppata negli ultimi mesi, si è tenuto oggi un incontro in Regione Calabria alla presenza del Presidente Occhiuto, l’Assessore al Lavoro Calabrese, il Direttore del dipartimento Lavoro e Welfare Cosentino e la Vicecapo di Gabinetto dottoressa Cantarini che insieme ai sindacati di CGIL, CISL, UIL e USB hanno fatto il punto sulla situazione della vertenza dei tirocini di inclusione sociale calabresi” è quanto si legge in una nota dei Sindacati.
“Nell’introduzione del Presidente della Regione Calabria – fanno sapere – è emersa la volontà di chiudere in tempi brevi anche questo bacino di precariato con delle azioni sinergiche insieme ai sindacati al fine di individuare un unico percorso che sia risolutivo. Come parte sindacale, prendendo atto della volontà da parte della politica regionale calabrese di mettere fine alla vicenda che caratterizza questi lavoratori, abbiamo sottolineato che il percorso da intraprendere per far si che nessun lavoratore sia escluso, debba essere quello di proseguire a step; innanzitutto procedendo alla riformulazione dell’emendamento approvato a luglio u.s. ed esteso a tutti i tirocinanti nei giorni scorsi (inattuabile per le regole costituzionali per circa il 90 per cento dei comuni calabresi), iniziando con un percorso di contrattualizzazione a tempo determinato per 18 mesi, come è già avvenuto per i loro colleghi ministeriali, per poi puntare ad una loro definitiva stabilizzazione”.
“Abbiamo altresì chiesto – aggiungono i sindacati – che ci sia una copertura economica importante affinché si dia la possibilità a tutti di continuare a percepire uno stipendio almeno pari a 18 ore settimanali e la Regione si è dimostrata disponibile a chiedere al Governo che una parte della cifra necessaria (circa 60 milioni di euro) sia messa a disposizione dal bilancio regionale. Si è quindi convenuto che nei prossimi giorni, insieme alla dott.sa Cantarini, si aprirà un tavolo di discussione e di confronto dove potrà essere formulato lo stesso emendamento che sarà poi sottoposto ai parlamentari calabresi, al fine di essere presentato e votato entro la scadenza del decreto milleproroghe prevista per fine gennaio”.