Poesia, letture e parole libere, ma belle e traboccanti d’amore. La reazione della cittadinanza reggina a odio e vandalismo si svolgerà sulle “Panchine civili”, ovvero i luoghi che sono stati involontario bersaglio di due episodi beceri – il danneggiamento della seduta dedicata ad Antonio Gramsci, imbrattata con una scritta offensiva, e il video omofobo dove una coppia gay ripresa a sua insaputa sul lungomare veniva insultata. Ma i cittadini e le cittadine di Reggio non ci stanno e replicano proponendo una staffetta di videoletture a cui chiunque può aderire se pensa che “l’amore è tutto ciò che sappiamo dell’amore”: basta recarsi in uno dei due siti oggetto degli eventi citati e recitare poesie o brani letterari sull’amore, facendosi filmare. I video così realizzati saranno poi postati e condivisi sui social con gli hashtag #panchinecivili #wecare #versiavvinghiati #ReggioCalabriaAntifascista.
Due dei tag hanno un riferimento preciso ai fatti la cui portata incivile e vergognosa questa iniziativa, già partita dopo l’incivile gesto sulla panchina di Gramsci, vuole annientare. We care, ovvero “ci teniamo”, è la traduzione pacifica e solidale contrapposta a quel graffito “wc” firma dei vandali che, all’indomani del 25 aprile, si erano accaniti sulla panchina con la citazione di Gramsci sugli ideali partigiani. Una frase presa in prestito dal celebre motto su una parete della scuola di don Milani a Barbiana, che risponde con la cura e l’umanità al “me ne frego” di memoria fascista: con questa parola d’ordine, #wecare, la panchina davanti al castello Aragonese nei giorni scorsi è stata sede di letture dedicate ai valori della libertà e la resistenza. Mentre adesso lo slogan “Versi avvinghiati”, in questa seconda fase della staffetta, restituisce la dimensione del sentimento ai due ragazzi innamorati offesi nel video omofobo durante un semplice scambio di effusioni.
L’obiettivo di questa campagna è invadere il web di messaggi positivi e parole appassionate, sgombrando le due panchine dai messaggi cattivi che le avevano sporcate. Gli organizzatori (un gruppo spontaneo di cittadini reggini impegnati in vari contesti sociali) spiegano: “Non importa se pensate di non saper leggere bene. Non è una performance. È un’azione che ha senso e forza proprio se spontanea. Se sentite di voler aderire, è già tutto quello che serve”. Una chiamata collettiva con l’auspicio di vedere nelle prossime ore la partecipazione di molti giovani, molto più bravi degli adulti a spiegare cosa sia l’amore senza pregiudizi.
Isabella Marchiolo