Continuano le polemiche attorno all’isola pedonale sul lungomare di Reggio. I cittadini sono divisi tra chi approva l’iniziativa dell’amministrazione comunale, che (con ritardi e tanti aggiustamenti dell’ultima ora) inizia a prendere forma dopo l’avvio del servizio navetta gratuito con oltre 52 corse con una frequenza di trenta minuti ininterrottamente dalle 07 alle 20 e l’istituzione di nuove zone parcheggio, e chi continua a maledire gli ovvi disagi di questa prima fase sperimentale. Domenica scorsa qualcuno a cui il caldo ha forse mandato in ebollizione il cervello ha sfogato la rabbia spostando le transenne che impediscono la sosta delle auto nell’area dei dehors, che subito è stata occupata dai veicoli parcheggiati, con conseguente elevazione di multe. Un ammutinamento da molti osannato sui social. E ieri pomeriggio un gruppo di ragazzi (prevalentemente soci dei circoli reggini della Gioventù nazionale) si è radunato in piazza Italia rispondendo all’appello di Antonino Carlo Fazio (Fratelli d’Italia), promotore di un flash mob di protesta. I partecipanti indossavano simbolicamente nastrini blu al polso per richiamare il colore dei parcheggi sottratti ai reggini scatenando, secondo i manifestanti, un caos nella gestione della routine lavorativa e del tempo libero. Titolo del flash mob è stato “La genialata”, alludendo ai tanti errori di pianificazione e organizzazione dell’isola pedonale. “Un simile progetto è frutto di chi non conosce il contesto urbano e sociale della città e vive chiuso nei suoi uffici”, ha detto Fazio in piazza Italia. Poi la riunione è inevitabilmente virata in un fuoco di fila di accuse random all’amministrazione Falcomatà , dai rifiuti, alla viabilità , alle barriere architettoniche.
Ma se i cittadini si dividono tra favorevoli e contrari, la spaccatura più importante è tra esercenti. In molti ironicamente postano sui social rudimentali allestimenti di pedane (anche ricostruite graficamente) davanti al proprio locale, ricordando che esistono anche loro, penalizzati da un’iniziativa di cui beneficiano soltanto sei attività della via marina alta.