“Il nemico numero uno della ‘ndrangheta che guida la lotta dell’Italia contro la criminalità organizzata”. Così la Bbc definisce Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, in un suo programma televisivo dedicato all’attività del magistrato. Il corrispondente da Roma dell’emittente pubblica britannica, Mark Lowen, è andato in Calabria per incontrarlo e intervistarlo descrivendo come vive l’uomo nel mirino della potentissima ‘ndrangheta, sempre sotto scorta, fra pericoli continui, auto blindate e agenti armati. “Non ho una vita”, ha raccontato il procuratore nelle ore trascorse con Lowen.
“Per entrare in un bar, dobbiamo fermarci e discuterne con la mia squadra di protezione. Qualcuno entra per pagare e poi entriamo e beviamo il caffè. Dobbiamo fermarci e discutere dove usare il bagno. Non sono andato al cinema o al ristorante per 25 anni. Il mio barbiere viene qui in ufficio quando ho bisogno di un taglio di capelli. Non vedo quasi mai la mia famiglia. Ma nella mia testa sono un uomo libero”.
Alla domanda del giornalista britannico se ne valga la pena, Gratteri ha risposto, dopo un lungo sospiro: “Ne vale la pena se ci credi, e io ci credo. Credo di fare qualcosa di importante. Ci sono migliaia di persone che credono in me e per le quali io sono l’ultima risorsa, l’ultima speranza di cambiamento. Non posso deluderle”.