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lunedì, 25 Novembre, 2024
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La busta paga dei dipendenti del settore privato a Milano è del 164% più alta che a Vibo Valentia

Si allargano le differenze salariali territoriali in Italia. A rilevarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui, nel 2021, la retribuzione media lorda annua dei lavoratori dipendenti italiani occupati nel settore privato nella Città Metropolitana di Milano era di 31.202 euro, contro i 16.349 di Palermo, il 90 per cento in più. Se poi il confronto viene eseguito con la provincia di Vibo Valentia, ultima nel Paese per retribuzione media lorda annua (11.823 euro), il salario del dipendente meneghino risultava addirittura superiore del 164 per cento. La retribuzione media italiana, invece, ammontava a 21.868 euro.

“Le disuguaglianze salariali tra le ripartizioni geografiche”, spiega l’associazione, “sono rimaste perchè nel settore privato le multinazionali, le utilitiese, le imprese medio-grandi, le società finanziarie/assicurative/bancarie che tendenzialmente riconoscono ai propri dipendenti stipendi molto più elevati della media sono ubicate prevalentemente nelle aree metropolitane del Nord. Le tipologie di aziende appena richiamate, infatti, dispongono di una quota di personale con qualifiche professionali sul totale molto elevata, con livelli di istruzione alti a cui va corrisposto uno stipendio importante. Infine, non va nemmeno scordato che il lavoro irregolare è diffuso soprattutto nel Mezzogiorno e da sempre questa piaga sociale ed economica provoca un abbassamento dei salari contrattualizzati. Tuttavia, se invece di comparare il dato medio tra aree geografiche diverse lo facciamo tra lavoratori dello stesso settore, le differenze territoriali si riducono e mediamente sono addirittura più contenute di quelle presenti in altri paesi europei.
Pertanto, possiamo dire che in Italia le disuguaglianze salariali a livello geografico sono importanti, ma, grazie a un preponderante ricorso alla contrattazione centralizzata, abbiamo differenziali più contenuti rispetto agli altri Paesi. Per contro, la scarsa diffusione in Italia della contrattazione decentrata – istituto, ad esempio, molto diffuso in Germania – non consente ai salari reali di rimanere agganciati all’andamento dell’inflazione, al costo delle abitazioni e ai livelli di produttività locale, facendoci scontare anche dei gap retributivi medi con gli altri paesi molto importanti”.

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Buste paga più pesanti a Milano e lungo la via Emilia
Dall’analisi provinciale delle retribuzioni medie lorde pagate ai lavoratori dipendenti del settore privato emerge che, nel 2021, Milano è stata la provincia con gli stipendi più elevati: 31.202 euro. Seguono Parma con 25.912 euro, Bologna con 25.797 euro, Modena con 25.722 euro e Reggio Emilia con 25.566 euro. In tutte queste realtà emiliane, la forte concentrazione di settori ad alta produttività e a elevato valore aggiunto – come la produzione di auto di lusso, la meccanica, l’automotive, la meccatronica, il biomedicale e l’agroalimentare – ha “garantito” alle maestranze di questi territori buste paga più pesanti. I lavoratori dipendenti più “poveri”, invece, si trovavano a Nuoro, dove percepivano una retribuzione media lorda annua pari a 13.338 euro, a Cosenza con 13.141 euro e a Trapani con 13.137 euro. Ancora peggio per chi ha lavorato a Vibo Valentia, dove in un anno ha portato a casa solo 11.823 euro.
(Agi)

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