«Tre morti, ettari di boschi in fumo, aziende, alberi da frutto, coltivazioni e allevamenti andati completamente distrutti: è pesantissimo il bilancio degli incendi di queste settimane, tragico. La Calabria brucia, dal Pollino alla Sila, dalle Serre all’Aspromonte fin sulle coste, e dà la sensazione, attraverso chi la governa, di non essere in grado di opporre una seria strategia di contrasto alla sequela d’incendi».
È quanto fa sapere, in una nota, il parlamentare nonché coordinatore regionale del Movimento 5 stelle Massimo Misiti, che aggiunge: «Ai piani alti della cittadella di Germaneto sono stati colti di sorpresa, non si aspettavano un’offensiva di tale portata. Una fragilità regionale che, al netto degli stravolgimenti climatici, è figlia della scarsa attività di prevenzione e programmazione forestale sul territorio. Quella vera, non quella con cui si riempiono quintali di fogli di carta intestata e si fanno passerelle. In Calabria s’interviene sempre dopo, in emergenza, come fa la Croce rossa col ferito a terra».
«Poco ci risulta sia stato fatto – sottolinea Misiti – per la manutenzione e la pulizia dei boschi, per la sistemazione delle piste di controllo, per la realizzazione di piccoli invasi da cui attingere l’acqua per gli incendi, come fatto notare, in queste ore, dal presidente dell’Ente parco Nazionale d’Aspromonte Leo Autelitano».
«Nel dramma – prosegue la nota – è confortante apprendere la notizia che il Governo abbia raccolto il nostro grido di dolore, dichiarando lo stato di mobilitazione nazionale con cui verranno inviate in Calabria squadre di volontari, mezzi e uomini del sistema di Protezione Civile nazionale. È commovente, inoltre, lo sforzo messo in campo dagli uomini dei vigili del fuoco, della ProCiv, delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato nelle operazioni di spegnimento dei roghi. Il loro lavoro, nel reggino, seppur privo di sufficienti mezzi e strumenti, è servito finora a risparmiare dalle fiamme le Foreste Vetuste dell’Aspromonte, dichiarate tempo addietro, patrimonio Unesco. A loro va il nostro sentito ringraziamento», conclude.