Antonio, ‘Tonino’, Mastroianni, operaio di 48 anni, è morto di lavoro a Lamezia Terme (Catanzaro), una manciata di chilometri dalla sua casa nella contrada Miglierina. E’ precipitato dal tetto di un capannone industriale e anche l’elisoccorso non ha potuto nulla. L’ennesima vita spezzata che niente, meglio di una fotografia e delle parole del figlio sui social, può raccontare e ricordare. Parole da mandare a memoria perché parlano alla coscienza di tutti e, in particolare, a quella di chi dovrebbe frenare l’emergenza, invero diventata ormai normalità, delle morti sul lavoro.
“C’erano tante foto belle fatte con te e non sapevo quale scegliere per prima: ho voluto scegliere questa perché ritrae la nostra felicità. Non sono bravo con le parole, avrei tante cose da dire ma non so da dove iniziare. Sei stato, sei e sarai sempre l’uomo perfetto, l’amico perfetto, il cugino perfetto, il fratello perfetto, il figlio perfetto, il marito perfetto ma soprattutto il papà perfetto, il papà che ti rendeva felice anche con le piccole cose, il papà che c’era sempre, che sapeva insegnarti i valori della vita, il papà che sapeva correggerti quando sbagliavi, il papà che sapeva fare tutto. Soprattutto sei stato il mio papà e ringrazio il destino di aver avuto questa fortuna e allo stesso tempo maledico il destino per averti portato via così presto.
Girando per casa in qualsiasi stanza io vada vedo te, mio papà, ti vedo lì seduto su quella sedia con la tua pazienza infinita impegnato (a volte anche fino alle due di notte con la consapevolezza che la mattina ti dovevi alzare per andare a lavorare) a riparare quei schermi dei cellulari; ti vedo lì seduto sul divano appena tornato stanco dopo una dura giornata di lavoro; vedo io te seduti su quelle due sedie giocare alla playstation; vedo io te seduti sul divano guardare una partita della Juve, una gara di formula 1 o una gara di motogp; vedo io te e mamma pranzare e cenare guardando la tv parlando di questo e di quell’altro; vedo io te a Miglierina giocare nel campo, parlare sul muretto, giocare e accudire i nostri cuccioli. Vedo tutto, tutti i momenti felici passati insieme, tutte le battute e le risate scambiate insieme.
Ci hai lasciato in un modo tragico, in un periodo che doveva essere felice che si è trasformato in un periodo buio dovendo festeggiare la mia maggiore età. Sapere di non vederti più fisicamente è uno strazio, un trauma, un colpo al cuore per tutti quelli che ti conoscono e ti vogliono bene, ma soprattutto per me e mamma perché sei stato il pilastro di casa, di Miglierina e della tua famiglia, sei stato indispensabile per tutto e per tutti. Quello che so è che sarai sempre nei cuori di tutti perché tante persone si sono affezionate a te per il tuo modo di essere, sempre col sorriso, e sarai la guida della tua famiglia perché, anche se non ti vediamo fisicamente, tu ci sarai sempre per tutto.
Il mio dovere sarà quello di onorare la tua memoria e cercare di non deluderti mai dandoti soddisfazioni e cercando di renderti felice. Su di te potrei scrivere un libro, ma come ho già detto non sono bravo con le parole. Spero che tu sia felice e stia bene ovunque ti trovi. Spero di poterti incontrare di nuovo un giorno e finalmente riabbracciarti. Ti voglio un mondo di bene papà mio, proteggici e vegliaci tutti da lassù e soprattutto riposa in pace”.
(Fonte: repubblica.it)