La proclamazione ufficiale dei nuovi europarlamentari, svoltasi oggi a Bruxelles, comporterà una ragionevole accelerazione anche nella ri-composizione della giunta regionale della Calabria. Il brillante risultato elettorale della vice presidente Giusi Princi, che siederà tra gli scanni del Parlamento europeo, lascia un’importante casella scoperta in seno all’esecutivo calabrese.
E proprio l’esito delle urne dell’8 e 9 giugno scorsi sembra poter dare un’indicazione precisa nella scelta della nuova vice presidenza. E’ stato Fratelli d’Italia lo schieramento più votato in questo territorio ed è, molto probabile, che sarà proprio un esponente del partito di Giorgia Meloni a dover essere indicato per completare la giunta regionale. Una questione di peso elettorale che difficilmente il presidente Occhiuto potrà sottovalutare se non vuole alimentare “malumori” e “frizioni” con l’importante alleato per il resto del mandato alla guida della Regione.
Posto che questa ipotesi sia quella più concreta, l’attenzione si sposta sul nominativo. E in questo caso Occhiuto potrebbe non dover guardare lontano dalla Cittadella. Qualche indizio, non proprio trascurabile, porterebbe ad Ersilia Amatruda, forte del brillante risultato alle europee nonostante una candidatura in extremis, che si dice caldamente sollecitata dalla stessa Giorgia Meloni e, particolare non di secondo piano, dirigente nel dipartimento fin qui guidato proprio da Giusy Princi nonchè responsabile Anticorruzione della Regione.
Una figura autorevole, dunque, che racchiude caratteristiche significative sia in termini politici che per le riconosciute qualità professionali. Gli “addetti ai lavori” evidenziano come lo schema fin qui seguito nella composizione della giunta regionale, vale a dire presidenza e vice presidenza a Forza Italia, potrebbe essere stato superato dall’esito delle ultime elezioni europee che ha riconfermato il primato di Fratelli d’Italia nella coalizione di centrodestra. Ad Occhiuto ora spetta il compito di fare “sintesi” fra i suoi alleati, con uno sguardo più attento in Forza Italia, dove singoli esponenti (non è un segreto) spingerebbero per altri nominativi, magari caratterizzati da stretti vincoli di parentela.
