Dopo appena tredici mesi è costretta a chiudere i battenti dell’Accademia del cinema di Cosenza. La sofferta decisione, dovuta all’impossibilità di erogare i corsi di formazione della scuola in presenza nella sede cosentina e di sostenere sacrifici economici senza nessun supporto, è annunciata dal fondatore e presidente Gianluca Gargano. E per questo addio sceglie una data emblematica, quella della scomparsa di Moraldo Rossi.
Il regista e sceneggiatore morto ieri, storico amico e collaboratore di Fellini (che gli dedicò anche il nome di uno dei personaggi dei “Vitelloni”), era stato infatti uno dei primi docenti della scuola cosentina, condividendo con Gargano la genesi dell’attuale Accademia diffusa Arti e Mestieri del Cinema. Era il 2004 e il progetto si chiamava all’epoca Accademia del Cinema e della Televisione, una realtà innovativa ma già apprezzata, tanto da ottenere il patrocinio dell’Unesco Iftc di Parigi. Moraldo Rossi, settantottenne animato da inestinguibile amore per il cinema, decide di mettere la sua esperienza al servizio di questa vivace iniziativa e ne diventa il primo insegnante. Ricorda Gianluca Gargano: «Moraldo viaggiava ogni settimana da Roma a Cosenza, si faceva dare del tu dagli allievi della scuola. Un vero uomo di cinema, o sarebbe meglio dire un ragazzo, perché per lui non esisteva età e con me ventinovenne, calato in quegli anni nei panni di giovane imprenditore, i quasi cinquant’anni di differenza si azzeravano in un lampo parlando di cinema, di vecchie storie e di futuro». Entusiasta di contribuire, Moraldo Rossi spesso si ferma in Calabria anche la domenica, raccontando aneddoti su Fellini e impiegando la giornata per scattare foto sul territorio con i ragazzi dell’Accademia. «Quell’anno – continua Gargano – da Cosenza partirono settecento lettere affrancate per tutte le produzioni, dove si informava di questa iniziativa, completamente privata, e si invitavano i produttori a girare in Calabria, come accadde con lo spot della Nike e il film di Grimaldi». Ma tutto questo, insieme alla produzione di otto cortometraggi e uno spettacolo teatrale e la formazione di professionisti come Francesco Lodari finanziato per la sua opera prima dal Mibact, Antonio Antonuccio e Alessio Pasqua, anche assistente di Paolo Sorrentino, non basta. In mancanza di aiuti da parte delle istituzioni, la scuola si ferma dopo due anni di impegno. «Moraldo ne fece una malattia – commenta Gianluca Gargano – non capiva perché una realtà cosi bella fatta grazie al duro lavoro e ai debiti di un giovane calabrese non ricevesse attenzioni e sostegno economico».
Tra l’altro la società ideatrice dell’Accademia, costituita nel 2003, era stata denominata Calabria Film Commission sas, con l’obiettivo di offrire servizi alle produzioni interessate a set nella regione: con la creazione della FC istituzionale Gargano rinunciò poi ai diritti di proprietà sul marchio registrato, riponendo speranza nell’attività della fondazione, che però avrebbe perso altri anni preziosi prima di partire effettivamente.
Ma il giovane regista e produttore al suo sogno ci crede e così nel 2009 l’Accademia riprende le attività utilizzando i voucher regionali per la formazione. Furono coinvolti i professionisti ex allievi da Moraldo Rossi e lo stesso cineasta, pur anziano, rimase della partita insieme a un altro maestro, lo sceneggiatore Nicola Badalucco, candidato agli Oscar per la “Caduta degli dei” di Visconti. La Calabria Film Commission sas – quella di Gargano – eroga allora i primi corsi di cinema riconosciuti dalla Regione Calabria (Direttore della Fotografia, Montatore e Sceneggiatore), grazie ai quali anche le maestranze calabresi possono specializzarsi.
Il tempo trascorre segnato da vane attese e immobilismo istituzionale e solo nel 2019 la scuola cosentina ci riprova, con un nuovo nome e la stessa fiduciosa passione. Gianluca Gargano è tornato in Calabria stavolta da regista, per presentare il film “Rapiscimi”, coproduzione italo-portoghese. Con rinnovata dedizione arrivano una sede accreditata, la nascita dell’associazione di professionisti Hidalgo Aps e della categoria Cinema e Audiovisivo in Confartigianato. La ribattezzata Accademia Diffusa Arti e Mestieri del Cinema si espande in Calabria avvalendosi di 42 docenti titolati, da Alessandro Haber ai fratelli Tognazzi, e inaugurando altri corsi di formazione prima inesistenti nella regione (Doppiaggio, Preparazione ai Casting, Casting Director, Tecnico del Suono, Regia, Sceneggiatura e recitazione). Per tutto il 2019 si lavora sui fronti dell’accreditamento, la didattica e la programmazione ma, raccolte le prime iscrizioni, la pandemia blocca tutto. «Abbiamo deciso – dice Gargano – di restituire gli anticipi a tutti gli allievi e abbiamo resistito sperando in un miracolo istituzionale che non è arrivato. Chiudiamo simbolicamente dal giorno in cui abbiamo perso Moraldo». Non è una resa. La scuola si ferma a Cosenza ma l’Accademia resta in vita, sempre aperta al dialogo con Regione Calabria e Film Commission. Adesso guarderà altrove, pronta a ripartire in altre sedi, con le condizioni e l’attenzione giusta. «Tutto ciò che ha una vera storia alle spalle – conclude il regista – difficilmente muore davvero. I nostri progetti proseguiranno in tempi migliori e con nuovi partner». Nel ricordo di Moraldo, che rimane nume tutelare di tutti coloro che in Calabria vivono di cinema e, nonostante tutto, non smettono di sognare.
Isabella Marchiolo