“Mi manchi fratello mio mille parole non bastano a cancellare il vuoto che hai lasciato. Anche se mi mancherai per sempre, la gioia che hai portato nella mia vita riscalderà il mio cuore di amore e inebrierà i ricordi di felicità. La malinconia mi assale ogni volta che penso a come sarebbe potuta essere la nostra vita, i giorni passano e si trasformano in anni, ma il tuo ricordo e sempre vivo dentro di me”. Sono parole di Raffaele Ventura che ha voluto ricordare l’amato fratello Gennaro, fotografo ucciso per mano della ‘ndrangheta il 16 dicembre di 27 anni fa e poi abbandonato in un casolare abbandonato a Lamezia Terme.
“Ricordo con grande affetto tutti i momenti, anche se solo per pochi anni, che sono riuscito a condividere con te – scrive ancora Raffaele Ventura – quei momenti pieni di risate e felicità sono ciò che mantiene la tua anima viva e vicina alla mia. Oggi sono 27 anni che ci hai lasciato, ma non siamo tristi perché il tuo ricordo e il tuo amore continuano a riscaldare il cuore di tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerti. È vero che non posso toccarti, ascoltare la tua voce o vederti, ma posso sentirti nel mio cuore. Ci manchi, ma sappiamo che oramai sei in un posto migliore”.
Fotografo e carabiniere in congedo, Gennaro Ventura fu ucciso quando aveva appena 28 anni. Venne attirato in una trappola, fatto recare in una zona isolata (località Carrà-Volpe) – con il pretesto di fargli fotografare dei resti archeologici trovati per caso – e ammazzato con un colpo di pistola calibro 9×19 alla testa. Il suo corpo venne ritrovato per caso il 25 aprile del 2008, quando, in una vasca sotterranea di un casolare alcuni potenziali acquirenti dell’immobile hanno fatto ispezionare quel luogo. L’autore materiale del delitto fu Gennaro Pulice, killer pentito delle cosche che ha confessato di aver ucciso Ventura. Il mandante sarebbe stato invece il boss Domenico Antonio Cannizzaro. Ad incastrare Cannizzaro, oltre a Pulice, è stato anche un altro pentito: suo cognato Pietro Paolo Stranges. Cannizzaro avrebbe ordinato di uccidere Ventura per vendetta.