Lamezia Terme – Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme, Rossella Prignani, ha accolto integralmente la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura della Repubblica per 16 indagati “incappati” nell’operazione denominata “Asta la vista” e culminata in un blitz dalla Guardia di Finanza poco piĆ¹ di due anni fa.
Il gip ha disposto lāarchiviazione per i cancellieri Sabrina Marasco e Michele Albanese i quali furono sospesi dal servizio, e nei confronti di professionisti (avvocati e commercialisti). Ora lo stesso provvedimento di archiviazione da ogni accusa riguarda: Massimo Durante, Paolo Cosentino, Francesca Misuraca, Aldo Larizza, Eugenio Travaglio, Oriana Travaglio, Bruno Famularo, Emanuela Vitalone, Claudio Calimeri, Antonio Stigliano, Bruno Battaglia, Sergio Tomaino, Fabio Canzoniere, Monica Nunnari.
Per altre 28 persone, invece, la Procura ha emesso l’avviso di conclusione indagini e adesso dovranno affrontare il prosieguo del procedimento giudiziario. Si tratta di Raffaele Calidonna 59 anni, Sara Calidonna 32 anni, Rosa GiampĆ 43 anni, Fabiana Aiello 38 anni, Pantaleo Ruocco 65 anni, Carlo Caporale 58 anni, Elia Anania 41 anni, Massimo Sereno 55 anni, Giuseppe Benincasa 59 anni, Antonio Iannazzo 64 anni, Vincenzo Iannazzo 31 anni, Chiara Caporale 28 anni, Attilio Floro 39 anni, Antonio Trovato 48 anni, Francesco Trovato 23 anni, Francesco Notaris 51 anni, Adele Benincasa 57 anni, Antonio Benincasa 26 anni, Francesco Benincasa 57 anni, Michele Amatruda 52 anni, Francesco Bevilacqua 48 anni, Gianpaolo Bevilacqua 53 anni, Gianfranco Caporale 58 anni, Benedetta Caporale 26 anni, Fulvio Amendola 62 anni, Danila Luana Mazzocca 49 anni, Nerea Mazzocca 27 anni, Vittorio Mazzocca 77 anni.
Al centro dell’inchiesta c’era la cancelleria delle esecuzioni del Tribunale lametino. Tra le posizioni archiviate quelle di cancellieri, professionisti e avvocati (alcuni dei quali finirono ai domiciliari e altri interdetti dalla professione) che erano stati accusati di turbativa d’asta e di altri reati. I cancellieri Sabrina Marasco e Michele Albanese furono sospesi dal servizio mentre i professionisti furono posti agli arresti domiciliari.
Successivamente Marasco, difesa dall’avv. Lucio Canzoniere, ottenne la revoca della misura dopo l’interrogatorio di garanzia; ad Albanese, difeso dall’avv. Aldo Ferraro, sono stati annullati 3 capi d’imputazione su 4 dal Tribunale del Riesame, mentre l’ultima ipotesi di reato era stata annullata senza rinvio dalla Corte di Cassazione, che dispose l’immediato reintegro di Albanese nel suo posto di lavoro.