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venerdì, 11 Aprile, 2025
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Lamezia come la terra dei fuochi: Indagine avviata dopo la denuncia di un cittadino

Lamezia Terme – Le analisi dell’Arpacal e dei tecnici incaricati dalla magistratura di verificare gli effetti delle sostanze inquinanti, che arrivavano in Calabria e che venivano sepolte sotto terra, sono allarmanti: inquinamento delle falde acquifere e avvelenamento dell’ambiente circostante ai siti dello smaltimento illegale.
In totale, sarebbero stati illegalmente smaltite circa 300 tonnellate di rifiuti, con i primi sversamenti che – hanno aggiunto gli inquirenti in conferenza stampa- si sono verificati addirittura negli anni 2004-2005.
“In questa indagine – ha spiegato il procuratore di Lamezia, Curcio – abbiamo riscontrato lo stesso schema prodromico di quanto e’ avvenuto nella ‘Terra dei fuochi’ in Campania, riscontrando poi la bieca logica del profitto che muoveva questa organizzazione ma anche la loro stupidità, visto che i rifiuti venivano interrati vicino alle loro abitazioni, e alle loro attività quindi danneggiando in primo luogo i loro stessi familiari”.
Di “lavoro e inchiesta pregevoli” ha parlato il procuratore di Catanzaro, Gratteri, secondo il quale “questa indagine è estremamente importante perchè fa luce su reati magari non convenzionali ma che riguardano e colpiscono la salute delle persone”, mentre il procuratore aggiunto Capomolla ha descritto “le sofisticate tecniche messe in atto da questo sodalizio criminale, la cui attività non era estemporanea ma era un vero e proprio ‘sistema’, che si estendeva ben oltre i confini della Calabria”.
A sua volta, il questore Amalia Di Ruocco ha voluto “ringraziare il cittadino che con la sua prima denuncia ha permesso di attivare la nostra indagine, un gesto che conferma come ci si può fidare delle forze dell’ordine”. Da tutti i partecipanti alla conferenza stampa, infine, è stata rimarcata “la grande sinergia tra le procure di Catanzaro e di Lamezia Terme e la polizia delle due città oltre che di quelle di altri centro che hanno collaborato alle indagini”.
“Questa indagine è anche un messaggio per la collettività, a fidarsi di noi, a fidarsi di più, perchè non vi deluderemo” ha detto il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa sull’operazione. “Ringrazio – ha sostenuto Gratteri – per la professionalità e la sensibilità dimostrata dalla Polizia a indagare nei confronti di persone che commettono reati non convenzionali rispetto a quelli a cui siamo abituati a occuparsi, ma che nella realtà riguardano la nostra vita e la nostra salute, perchè aver portato alla luce discariche abusive nelle quali sono state scaricate sostanze altamente inquinanti e che avvelenano il terreno e forse anche le acque è di estrema importanza. Si tratta – ha proseguito il procuratore di Catanzaro – di un lavoro pregevole per la salute di migliaia di persone. Ringrazio il collega Salvatore Curcio, procuratore di Lamezia Terme, perchè per me è fondamentale, anche sul piano dell’immagine, della credibilità e del consenso popolare, vedere due procure che lavorano insieme. Questo è un arricchimento, sul piano delle conoscenze anche delle tecniche di indagine. E il nostro lavoro si arricchirà tantissimo di qui a poco con l’insediamento del collega Camillo Falvo a Vibo Valentia, magistrato di grande capacità”.
Gratteri ha aggiunto: “Oggi siamo più forti e questa indagine è l’esternazione di una maggiore forza, di una maggiore consapevolezza e soprattutto di un recupero di immagine di credibilità della magistratura con le forze dell’ordine. Questo – ha concluso il procuratore di Catanzaro – è anche un messaggio per la collettività, a fidarsi di noi, a fidarsi di più, perche’ non vi deluderemo”.

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