“Comunicare in famiglia: fra miti e tabù”, è stato il tema del convegno che si è svolto presso il salone della parrocchia “Beata Maria Vergine Addolorata” di Lamezia Terme, organizzato e moderato da Giuseppe Muraca. L’incontro è stato introdotto dai saluti del parroco Don Emanuele Gigliotti e presentato da Paola Muraca. Il relatore è stato il professore Marco Santilli, uno dei massimi esperti di psicologia e pedagogia, che ha analizzato i comportamenti dei genitori e l’influenza che questi hanno sui figli, offrendo molteplici consigli su come migliorare il dialogo all’interno del nucleo familiare in una fase tanto delicata come l’adolescenza.
Nel corso dell’incontro il professore ha trattato le principali difficoltà all’interno delle relazioni familiari durante la crescita dei ragazzi, in particolar modo soffermandosi sul desiderio di indipendenza dei figli e sulla loro necessità di essere ascoltati senza sentirsi giudicati. Lo psicologo ha evidenziato l’importanza della figura paterna, alla quale è legata la “metamorfosi” adolescenziale, infatti durante l’adolescenza, spiega il professore, i genitori entrano in conflitto con se stessi, con la coppia e con i figli. Da questo nasce una trasformazione quasi mai pacifica, in cui le emozioni più forti dell’adolescente esercitano, nell’ambiente familiare, una sorta di “tsunami” nei confronti del mondo precedente, come spiega il professore.
E’ fondamentale che gli adolescenti comprendano che la massima forma di comunicazione derivi da un comportamento che faccia trapelare il massimo rispetto del padre nei confronti della madre. Da questo nasce il perfetto equilibrio psichico dell’adolescente.
Infine il professore, citando lo psicanalista D. Winnicot, afferma che “il padre è come un cane per i ciechi”, e quindi bisogna stare accanto ai figli e guidarli attraverso una comunicazione attenta e, soprattutto, condivisa. Il rapporto tra genitore e figlio non è un rapporto di coppia, ma un’unità, di conseguenza la comunicazione attiva ed empatica è cruciale per instaurare un rapporto di fiducia e ridurre i conflitti all’interno dell’ambiente familiare. L’ultima parte del convegno ha visto la partecipazione attiva del pubblico presente, che ha partecipato con numerose domande.
(c.s.)