Lamezia Terme – L’intero Consiglio comunale di Lamezia Terme hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Regione e alla Direzione strategia dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
“I casi di contagio da COVID 19 – si legge – verificatisi nella casa di riposo ‘Domus Aurea’ di Chiaravalle, che interessano sia gli anziani ospiti della struttura che i dipendenti, con i conseguenti provvedimenti di ‘chiusura’ del comune di Chiaravalle e di altri ad esso correlati dai risultati delle indagini epidemiologiche, destano grande preoccupazione nella popolazione regionale e lametina in particolare. E’ evidente che le attività di contenimento dell’emergenza devono essere ulteriormente orientate alla prevenzione primaria, continuando con il distanziamento sociale dei cittadini, ma anche secondaria, attraverso la precoce identificazione e l’eventuale trattamento dei pazienti risultati malati di COVID 19. Le notizie di una possibile terapia domiciliare precoce per i pazienti affetti da coronavirus, promossa dalla Regione Calabria e dall’Università Magna Graecia di Catanzaro, alimentano concrete speranze di riuscire ad affrontare l’emergenza. Il protocollo proposto, che sembra essere basato sulla combinazione di idrossiclorocina (un farmaco antimalarico) ed azitromicina (un antibiotico), rispecchia quello che viene utilizzato in altri Stati, come il Marocco, anche in considerazione del basso costo”.
“Volendo svolgere una funzione propositiva, senza la pretesa di sostituirsi al lavoro delle task force costituite a livello regionale e di ASP- prosegue la lettera aperta – in considerazione della esistenza nel Comune di Lamezia Terme di strutture che ospitano soggetti anziani, dove teoricamente si potrebbe replicare un ‘caso Chiaravalle’, il Consiglio Comunale della Città vuole sottoporre a Loro opportuna valutazione i seguenti interventi preventivi in tali strutture:
– eseguire il tampone ai soggetti ospiti delle strutture ed al personale in servizio;
– avviare, secondo il protocollo regionale, un precoce trattamento domiciliare dei soggetti positivi.
Per quanto riguarda l’isolamento dei contatti risultati positivi al tampone, identificati attraverso le attività di sorveglianza, la proposta è quella di disporre che la quarantena sia effettuata al di fuori del contesto familiare, in strutture ricettive, da identificare e destinare a tale specifica funzione, in virtù dei poteri straordinari posseduti”.
In conclusione il Consiglio comunale scrive “Si rappresenta che, da una ricognizione effettuata in queste ore, è emerso che nelle farmacie della Città non è disponibile il farmaco che contiene idrossiclorochina, per cui è necessario che ci si adoperi affinchè, in tempi rapidi, sia accessibile a tutti i cittadini lametini e calabresi il trattamento terapeutico domiciliare”.
Lamezia, Consiglio comunale a Regione e Asp: evitare nuovo “caso Chiaravalle”
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