“Anche per quest’anno i cacciatori di Lamezia Terme non potranno praticare la caccia nelle giornate di preapertura grazie al disservizio creato dal comune”. “Sono circa 300 cacciatori di Lamezia Terme che non potranno esercitare l’attività venatoria nonostante circa 150 persone ieri pomeriggio hanno presidiato davanti al comune per denunciare il disservizio senza nessun risultato: i commissari del comune alzano le spalle, le autorità chiamate telefonicamente ci invitavano ad andare a denunciare l’accaduto l’indomani mattina presso una caserma, i dirigenti del comune inesistenti insomma zero totale”. A renderlo noto i presidenti Lino Mazza e Angelo Torcasio che, aggiungono: “tutti i nostri soci pagano le tasse dovute sono in regola per esercitare l’attività e non posso esercitare la così tanta aspettata per un anno ‘Giornata di Apertura’. Motivo? Il Comune non ha consegnato per tempo il tesserino”.
“Oltre tutto questo il comune non segue le direttive dello stato e della regione Calabria. A chi ha la licenza di caccia al rinnovo (prorogato per Stato di Covid fino a marzo) anche loro non riusciranno andare a caccia. Anche se la FIDC giorni fa ha invitato il comune di Lamezia Terme ad utilizzare le direttive dello Stato come tutti i comuni d’Italia, comunicazione inviata al dirigente del comune tramite pec posta certificata. Anche in questa occasione il mondo politico è insensibile e latitante. Porteremo avanti la problematica denunciato l’accaduto”, concludono.
Lamezia: “disservizi nella consegna dei tesserini venatori”
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