Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, decidendo su rinvio della Suprema Corte di Cassazione, ha accolto in data odierna la richiesta di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Nicola Gualtieri, avanzata dai difensori Avv. Giuseppe Spinelli e Salvatore Cerra, e per l’effetto ha concesso all’imputato la più gradata misura degli arresti domiciliari.
Gualtieri era rimasto coinvolto nell’operazione “Crisalide”, scattata nel maggio del 2017, che aveva portato all’arresto di numerosi presunti componenti della cosca “Cerra Torcasio Gualtieri”.
L’incidente “de libertate” definito con l’applicazione al Gualtieri degli arresti domiciliari, era stato attivato dai difensori, sul presupposto della ricorrenza, nel caso di specie, del divieto della custodia in carcere, a causa della incombente necessità di assistenza del figlio minorenne, previsto dall’art. 275 comma 4 cpp.
Dopo un primo rigetto, la difesa aveva proposto ricorso per Cassazione avverso il diniego degli arresti domiciliari per Gualtieri, ricorso che veniva accolto dal Supremo Collegio all’udienza del 21 giugno 2019, ove veniva suggellata la validità del principio di diritto prospettato dalla difesa, ossia che l’assoluta impossibilità di prestare assistenza alla prole va vista anche e soprattutto dal lato di chi è assistito, ossia del minore.
Sulla base dei principi di diritto confermati dalla Cassazione, si è quindi svolto, dinanzi al Tribunale di Catanzaro il nuovo giudizio sull’istanza di Gualtieri, giudizio nel quale la richiesta di libertà ha oggi trovato pieno accoglimento.
Lamezia, operazione “Crisalide”: Concessi domiciliari a Nicola Gualtieri per assistere figlio minorenne
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