Persiste a Lamezia, in molte zone della città, il fenomeno del randagismo felino. Negli ultimi mesi, alcuni privati cittadini di due palazzi, siti in un quartiere circondato da un grande giardino, ove vivono moltissimi gatti, di cui gli stessi condomini si prendono cura da sempre, facendosi carico anche di spese notevoli per nutrire i suddetti animali, si sono posti seriamente il problema. “Cosa si può fare per ovviare alle incresciose situazioni venutesi a creare e ai possibili malumori e azioni di chi non ama e non tollera la presenza di felini?”. Questo il pensiero comune degli abitanti dei due stabili.
Proprio in funzione dello stato di cose, i suddetti cittadini hanno scritto al comune e all’Asp, servizio veterinario, per chiedere un repentino intervento al fine di effettuare una sterilizzazione della colonia felina degli esemplari femmina. Di seguito riceviamo e pubblichiamo la lettera, presentata tramite legale, alle autorità competenti nello scorso mese di marzo e che, a tutt’oggi, non ha ricevuto risposta.
“In ogni caso – dichiarano i promotori – ove non si abbiano adeguati interventi, continueremo a presentare ulteriori richieste, affinchè si possa trovare una dovuta soluzione, se non sarà troppo tardi”.
Il Sottoscritto avv. Francesco Tropea, in quanto attento e sensibile al tema degli animali e in particolare nei confronti dei randagi, si fa portavoce di coloro che amano gli animali e hanno preso coscienza delle problematiche inerenti al diffuso fenomeno del randagismo canino e felino con le relative implicazioni nei rapporti con la popolazione residente, spesso causa di nocumento ai predetti animali. Fa presente all’uopo che da qualche anno alcuni gatti randagi frequentano l’ampio giardino di proprietà del condominio Samà del Comune di Lamezia Terme via Piersanti Mattarella n.c. 65/67 dove lo stesso scrivente risiede. Si è provveduto, a titolo meramente gratuito e per rispetto della vita, a sfamare e curare i predetti malnutriti e bisognosi di assistenza, soprattutto in occasione della gravidanza delle femmine. Ora sta di fatto che, nel corso del tempo, nonostante la selezione naturale dovuta a molteplici cause, questi gatti si sono naturalmente moltiplicati. Nel premettere che chi ama gli animali avrebbe a cuore di non far nascere dei randagi a cui si sa che il destino
riserverà a breve o a lungo termine una brutta sorte, lo scrivente fa presente alle SS. LL. che, per la prevenzione del randagismo, sarebbe pratica ormai civilmente consolidata il ricorso alla sterilizzazione (ai sensi di quanto previsto dalla legge L. Quadro 281/91 la Legge Regione Calabria 5 maggio 1990, n. 41 “Istituzione anagrafe canina, prevenzione randagismo e protezione degli animali”; la Legge Regione Calabria 3 marzo 2000, n. 4, “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 41) al fine di evitare che
nuove cucciolate vadano ad affollare la popolazione di animali vaganti destinati ad ammalarsi o a morire in breve tempo. E’ sufficiente guardarsi intorno per comprendere come il randagismo felino rappresenti una realtà certamente più dirompente rispetto a quella cinofila; il felino randagio però non genera allarme sociale, pertanto abbandono o maltrattamento passano sotto il silenzio delle istituzioni e della cronaca locale salvo quando sono oggetto di uccisione a mezzo di avvelenamento o sevizie. Un fenomeno silente che non ha voce, se non quella di volontari, che, esclusivamente con propri mezzi e tra milioni di difficoltà, sebbene la legge consenta loro di sfamare ed abbeverare i randagi, si prendono cura dei felini di cui sopra, a volte sotto lo sguardo malevolo di alcuni e con timore che qualche sconsiderato possa far loro danno.
TANTO PREMESSO
Si chiede agli enti in indirizzo, per quanto di competenza di ognuno, di voler provvedere al riconoscimento dell’esistenza di una colonia felina in loco e comunque prendere atto di quanto sopra esposto, e conseguentemente procedere, anche tramite l’ausilio eventuale di associazioni animaliste presenti in zona, alla cattura e sterilizzazione dei felini e alla loro ricollocazione nella zona sopra individuata, nel rispetto di ogni cautela atta a garantire il necessario rapporto tra la loro presenza e il vivere quotidiano dei residenti ed evitare che possano verificarsi atti di maltrattamento o altro in danno dei felini. La presente ribadisce il contenuto di altra già trasmessa via pec nel settembre del 2018 e alla quale non è
stato data alcuna risposta. Si resta in attesa di un sollecito riscontro alla presente istanza e si coglie l’occasione per porgere distinti ossequi.