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venerdì, 17 Gennaio, 2025
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Lamezia, sviluppi nelle indagini sull’auto incendiata ad un avvocato: sequestrati i cellulari di alcuni indagati

Lamezia Terme – Sono in pieno svolgimento le indagini per risalire agli autori e alle motivazioni che hanno portato, nella notte del 3 novembre scorso in via Trento, all’incendio dell’automobile dell’avvocato Salvatore Cerra, noto penalista lametino. Le fiamme distrussero completamente la vettura (una Seat Cupra), danneggiarono anche un’altra auto parcheggiata, l’insegna e la saracinesca di un esercizio commerciale.

Le indagini, prontamente avviate dai carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme su delega della Procura della Repubblica, hanno consentito di acquisire anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno permesso di appurare le fasi dell’incendio. Gli investigatori sarebbero anche riusciti ad individuare in Matteo Gaetano, di 44 anni, la persona che quella notte si sarebbe aggirato con un monopattino nei pressi del luogo dell’incendio. Secondo quanto si apprende, inoltre, gli altri indagati (da stabilire la loro personale posizione penale) sono G.G., 39 anni; Giuseppe Mastroianni, 42 anni; F.P., 40 anni e Antonio Larussa, 47 anni, quest’ultimo avvocato del foro di Lamezia Terme.

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Nelle ultime ore, al fine di espletare gli accertamenti tecnici irripetibili disposti dalla Procura, sono stati sequestrati i tre cellulari di Giovinazzo, Mastroianni e Gaetano al fine di estrapolare i dati (di posizione e comunicazione) contenuti. L’ipotesi di reato che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei cinque è di aver “cagionato, in concorso, l’incendio dell’autovettura Cupra di proprietà dell’avvocato Cerra”.
Il procedimento, allo stato, è nelle fase delle indagini preliminari.

L’avvocato Antonio Larussa scrive:
“L’infamante e ingiusta accusa che mi viene mossa mi butta nello sconforto, ma non mi fa abbassare la testa. Ho già chiesto di essere sentito dal pm al fine di avere contestati gli elementi di prova che hanno portato alla mia iscrizione nel registro degli indagati per il delitto di concorso in incendio”.
“Purtroppo debbo constatare con amarezza l’atteggiamento di chi in questo momento dovrebbe essere superpartes ed invece di attendere le evoluzioni, anticipa giudizi di colpevolezza che potrebbero risultare smentiti in breve tempo. Elucubrazioni colpevoliste inquietanti ed aberranti da parte di chi dovrebbe tutelare e massimizzare il giusto percorso dell’accertamento giudiziario il cui epilogo porterà alla verità”.
“Verità che farà emergere la mia estraneità, ma che non potrà mai risarcirmi delle vessazioni morali e psicologiche che si stanno ritorcendo negativamente su di me e sui miei familiari. Io vado avanti per la mia strada, evitando di prendermi cura di chi, magari accecato da gelosie professionali, vaneggia con deliranti insinuazioni”.

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