L’arancia Belladonna tardiva di San Giuseppe, agrume identitario della città di Reggio Calabria e della vallata del Gallico, diventa presidio Slow Food. Dopo l’ufficializzazione avvenuta al Salone del gusto di Torino ‘Made Terra’ lo scorso mese di settembre, ieri a Palazzo Alvaro, sede della Città metropolitana reggina è stato presentato formalmente il gruppo e il logo del presidio.
L’obiettivo è quello di rilanciare il percorso di valorizzazione e promozione di uno dei più pregiati ed antichi prodotti tipici reggini e dell’annessa filiera produttiva locale.
Della comunità di presidio fanno parte, al momento, 5 produttori, pronti a coinvolgerne altri nello spirito di condivisione dei valori portati avanti da Slow Food. Ad illustrare i dettagli del riconoscimento e del logo della condotta, oggi sono intervenuti il sindaco facente funzioni della Città metropolitana, Carmelo Versace, il consigliere metropolitano delegato all’Agricoltura, Giuseppe Giordano, il presidente di Slow Food Calabria, Michelangelo D’Ambrosio, il responsabile dei presidi Slow Food, Alberto Carpino, il referente della condotta Slow Food Reggio Calabria-Area Grecanica Francesco Saccà e la presidente Mariella Crucitti, oltre ad una rappresentanza dell’associazione dei produttori e dei pasticceri e gelatai reggini che nell’occasione hanno offerto una degustazione del ‘Sorbetto reggino’ a base di arancia Belladonna e bergamotto.
VERSACE: “RISULTATO PRESTIGIOSO, STIAMO PROVANDO A FARE QUALCOSA DI DIVERSO“
“Stiamo provando a fare qualcosa di diverso rispetto al passato, ed essere riusciti a coinvolgere una realtà così importante e qualificata, come Slow Food Calabria, in occasione del Salone del Gusto di Torino, è stato un grandissimo motivo d’orgoglio”. Così il sindaco facente funzioni della Città metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace che aggiunge: “Inoltre su 34 aziende che hanno preso parte a quella importantissima vetrina – ha aggiunto – ben 17 erano del territorio metropolitano reggino e questo dato offre il segno concreto di un territorio attento, preparato e pronto a cogliere le sfide della competitività nel settore agroalimentare. Siamo solo all’inizio – ha concluso – e questi prestigiosi risultati conseguiti in ambito nazionale devono ora tradursi in nuove azioni a favore del tessuto produttivo locale“.
(fonte Agenzia DIRE-www.dire.it)