I sondaggi in Germania continuano a premiare la cancelliera in carica che ora, secondo rumors tedeschi, potrebbe addirittura pensare di ricandidarsi per il quindi mandato. Nonostante l’apprezzamento dei cittadini, anche la stampa e diversi personaggi politici le hanno rivolto numerose critiche per il suo atteggiamento sugli eurobond. Anche il tedeschissimo ‘Der Spiegel’ contro Angela Merkel, con un duro attacco attraverso l’editoriale del suo capo redattore pubblicato anche nella versione online del quotidiano.
Il titolo dell’editoriale scritto da Steffen Klusmann fa già capire i toni delle critiche: «Il rifiuto tedesco degli Eurobond è non solidale, gretto e vigliacco». E nell’articolo si fa riferimento sia agli elementi cardine del progetto Europeo degli albori, sia a quel che è successo dopo la Seconda Guerra Mondiale: «Apparire come il guardiano della virtù finanziaria in una situazione del genere è gretto e meschino. Forse conviene ricordare per un momento chi è stato a cofinanziare la ricostruzione della Germania nel Dopoguerra».
E c’è spazio anche per le critiche al Mes: «Gli stati come Italia o Spagna sono troppo grandi da poter essere salvati con gli strumenti esistenti come il Fondo europeo di salvataggio MES, i cui 410 miliardi di Euro non basteranno a lungo neanche alla sola Italia. Inoltre, gli aiuti del MES sono legati a condizioni, che non avrebbero senso nel caso di uno shock esogeno, come quello del Coronavirus».
E gli eurobond per gestire l’emergenza possono essere la soluzione: «Sarebbe la prova che non ci abbandoniamo l’un l’altro in tempi di maggiore bisogno, e che l’Europa è più di una mera alleanza di egocentrici, più di un mercato unico ben lubrificato ma dal cuore freddo con una moneta (ancora) comune. E infine le corona bond sarebbero anche un investimento a prova di bomba che finalmente tornerebbe a fruttare interessi. Ma non per gli hedge fund».
«O il governo tedesco davvero non si rende conto di quello che sta rifiutando con tanta noncuranza, oppure si ostina a non capire, spinta dalla paura che il partito populista Alternative für Deutschland (AfD) possa strumentalizzare gli aiuti ai vicini europei per la propria propaganda. Dopo tutto è stato l’esasperante dibattito sul sostegno alla Grecia che ha portato alla fondazione dell’AfD nel 2013».
(giornalettismo.com)
(foto in alto: da edizione online del Der Spiegel)