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giovedƬ, 26 Dicembre, 2024
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Le incredibili truffe della 76enne a Milano: ville e milioni di euro su conti segreti

Milano – Truffa ed estorsione sono i reati di cui ĆØ accusata “Nonna Brunella”, al secolo Grazia Bruna A., 76 anni calabrese di Vibo Valentia e dagli anni Settanta a Milano. Difficile immaginare che sotto lā€™amabile nomignolo si nascondesse sƬ unā€™anziana ma, piĆ¹ precisamente, una presunta truffatrice seriale in gradi di accumulare, nel tempo, molti milioni di euro. Lā€™accusa parla anche di possibili conti in Svizzera e potenziali importi illeciti per milioni di euro. Anche qualche villa allā€™estero, una sembra addirittura in Thailandia.
La sua vicenda ora approda nelle aule di giustizia, La Procura di Monza, infatti, ha deciso di mandarla a processo dopo Maurizio C., una delle vittime, ha deciso di raccontare tutto e non ha ceduto alla pretesa della donna di avere 5 mila euro in cambio di un posto di lavoro (inesistente) alle Ferrovie. Lā€™anziana gli aveva inoltre assicurato protezione visto che, diceva, la Direzione distrettuale antimafia gli stava addosso per fare alcune verifiche.
Secondo le accuse il suo modus operandi non era sempre lo stesso. CosƬ come le truffe, che riguardavano diversi aspetti: a volte si trattava di finte case, altre di finti impieghi. Agli ā€œesordiā€, sembra chiedesse delle caparre per affittare appartamenti popolari non suoi. PiĆ¹ in lĆ  con gli anni, i raggiri sono aumentati.
La donna ingannava le proprie vittime ricevendole addirittura in un ufficio (il locale pare fosse sito nel dopolavoro ferroviario), paventando agganci e relazioni di alto livello. Secondo lā€™accusa, prometteva lavori chiedendo in cambio vere e proprie mazzette, le quali sarebbero servite ad accelerare le varie pratiche. Praticamente la stessa cosa accadeva per le case: in questo caso, spiega il Corriere della Sera, addirittura accompagnava le vittime ai cantieri in orario serale, mostrando i progetti e chiedendo una tangente in un secondo appuntamento.
Una rete che avrebbe funzionato grazie allā€™aiuto di tre persone, una delle quali pare fosse addirittura una ex vittima. La rete delle relazioni sarebbe nata nei quartieri, nelle chiacchierate coi commercianti e anche negli ospedali, dove conquistava la fiducia della gente con regali e favori.

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