Compito preminente della Lega in Calabria è quello di rimettere al primo posto la vera legalità e cominciare a lavorare concretamente per raggiungere tale risultato. Non parole affascinanti ed accattivanti, ma fatti concreti e tangibili.
Sono parole del commissario della Lega Calabria Francesco Saccomanno.
È inutile negarlo: esiste in Calabria un sistema di illegalità diffusa che coinvolge anche soggetti appartenenti alle istituzioni, alle professioni, all’imprenditoria, alla burocrazia regionale. Un sistema che vive oramai da decenni e che non è facile da smantellare.
Le tantissime inchieste della magistratura hanno evidenziato solo una piccola parte di quello che succede nella nostra regione. Ma è sufficiente riflettere sul deficit sanitario per rendersi conto di come sia difficile la situazione e di come vi sia una pesante e profonda radicalizzazione del malaffare.
Bisogna, quindi, partire da questa realtà per iniziare un percorso virtuoso e cercare di eliminare questo sistema che ha distrutto lo sviluppo e la crescita della Calabria, con la compiacenza di una classe politica del passato che ha anche utilizzato direttamente tale mala gestione.
“VERIFICA INTERNA”
Bisogna, pertanto, iniziare da un monitoraggio serio per individuare tutti i dipendenti regionali, verificare ove sono collocati, accertare se hanno i titoli per ricoprire tali posti e se hanno svolto un regolare concorso, e poi riorganizzare il sistema burocratico, eliminando disfunzioni e ripulendo l’organigramma da situazioni sospette o illegali.
Un lavoro difficile in quanto verrà a disarticolare interessi forti e che hanno finora impedito una crescita della regione. Ma, un percorso indispensabile per dare speranza ai calabresi e ai tanti giovani che devono scappare dalla propria terra e che vedrà la Lega in prima linea per una bonifica fondamentale e vera.
Solo partendo da cuore del sistema – conclude Saccomanno – si potranno eliminare collusioni, corruzione, tangenti e consentire ai migliori e più preparati ad andare avanti. E sul punto voglio richiamare una frase cara al mio amico Antonino De Masi “Nessuna libertà esiste quando non esiste una libertà interiore dell’individuo”.