Il parroco della chiesa Santa Maria de Plateis di Cirò (KR), Matteo Giacobbe, è stato sollevato dal suo incarico per non aver rispettato le disposizioni dell’Arcidiocesi sulla gestione delle processioni.
A don Matteo Giacobbe viene contestato che, in occasione della processione di San Cataldo, lo scorso 9 maggio, sarebbe passata sotto le case di presunti capimafia e affiliati al “locale” di ‘ndrangheta di Cirò (condannai nell’operazione “Stige”). I carabinieri, che hanno documentato il tutto, hanno poi bloccato un’altra “fermata”, ad una sorta di “postazione” allestita appositamente dai familiari di una persona arrestata nell’operazione anti ‘ndrangheta “Ultimo atto”. Dopo la segnalazione dei carabinieri la Curia aveva deciso di aprire una verifica interna, e a chiedere le dimissioni del parroco, per non aver applicato le disposizioni della Chiesa locale a proposito dei cosiddetti “inchini”. L’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Angelo Raffaele Panzetta, ha dunque deciso di destituire il sacerdote cinquantenne dall’incarico di parroco di Cirò.
La notizia – riporta Gazzetta del Sud – circolava da qualche giorno in paese, ma ha trovato conferma nelle parole dallo stesso sacerdote durante la funzione per il Corpus Domini. Don Matteo, infatti, ha comunicato che resterà, «a svolgere le funzioni di parroco fino alla fine del mese». «Poi – ha annunciato – sarò solo un sacerdote», precisando che resterà a Cirò per insegnare a scuola e stare accanto a suo padre. Il provvedimento era stato anticipato dal divieto della Diocesi di nuove processioni a Cirò, eccezion fatta per quella del Corpus domini.