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giovedƬ, 12 Dicembre, 2024
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L’indagine, 63% dei post online su cancro al polmone riguarda terapie

(Adnkronos) – Online, 6 utenti su 10 che parlano di tumore del polmone sono uomini, hanno fra i 25 e i 44 anni e sono soprattutto caregiver, familiari, in cerca di informazioni sul trattamento. Il 63% delle conversazioni riguarda infatti le terapie, le opzioni di cura e le aspettative di vita, seguite dal supporto psicologico, visto che il 31% delle discussioni in rete ĆØ orientato proprio al sostegno emotivo. I dati emergono dallā€™indagine di Bva Doxa ā€˜Il tumore al polmone, tra bisogni di conoscenza e fake newsā€™, presentata oggi a Roma al Convegno nazionale ā€˜Inventing for lung. Il contributo dellā€™innovazione per il trattamento del tumore al polmoneā€™, promosso da Msd Italia. Ā Al Convegno ĆØ stato presentato anche il report di Ihe – The Swedish Institute for Health Economics – sullā€™accesso ai farmaci oncologici innovativi in Italia (Cancer Dashboard for Italy ā€“ Access to Cancer Medicines). Il nostro Paese ha un tasso di rimborsabilitĆ  delle nuove terapie anticancro pari allā€™83%, superiore alla media europea. Anche i tempi di accesso alle cure innovative, dopo lā€™approvazione di Ema, Agenzie europea dei medicinali, sono migliori della media continentale (417 giorni rispetto a 559). Risultati a cui ha contribuito il Fondo per i farmaci innovativi, che rappresenta un modello in Europa. Resta, perĆ², il nodo delle risorse del Fondo inutilizzate ogni anno, che arrivano fino al 35%. Nel 2023 – si legge in una nota – a fronte di un budget di 1 miliardo e 200 milioni di euro, sono stati spesi ā€˜soloā€™ 770 milioni. Per migliorare la gestione, gli esperti propongono, da un lato, di includere nel Fondo i farmaci a innovativitĆ  condizionata (finora non rimborsati dal Fondo) a condizioni simili a quelle dei trattamenti a innovativitĆ  piena, riassegnando ogni anno una parte delle risorse non utilizzate per finanziarli. In secondo luogo, chiedono di mantenere gli incentivi del Fondo affinchĆ© le aziende farmaceutiche concentrino le ricerche sullā€™innovazione, valorizzando i benefici clinici delle nuove terapie.Ā ā€œLā€™innovazione ha rivoluzionato la cura del cancro, anche di una neoplasia difficile da trattare come il carcinoma polmonare ā€“ spiega Silvia Novello, responsabile Oncologia medica allā€™Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, ordinario di Oncologia medica allā€™UniversitĆ  degli Studi di Torino e Presidente Walce (Women Against Lung Cancer in Europe) – quando il trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule avanzato era rappresentato dalla sola chemioterapia, la percentuale di pazienti vivi a 5 anni era intorno al 5%. Oggi, gli studi condotti con lā€™immunoterapia nello stesso settingā€ mostrano che si arriva ā€œal 30%. Lā€™indagine di Bva Doxa ā€“ continua – evidenzia come pazienti e caregiver manifestino esigenze complesse e diversificate che vanno oltre il trattamento del tumore del polmone, comprendendo il supporto psicologico, la gestione della vita quotidiana, la comunicazione con i clinici e i rapporti con i centri di cura. Anche la componente psicologica ĆØ un bisogno fondamentaleā€. Ā CosƬ, il 13% delle discussioni riguarda lā€™adattamento alla nuova realtĆ , bilanciando vita personale, lavoro e terapie e il 10% dei bisogni riguarda il dialogo con i clinici, mentre il 3% ĆØ legato allā€™esperienza con le strutture sanitarie. Lā€™informazione rappresenta la prima medicina, ma molti pazienti e caregiver non sono a conoscenza delle ultime innovazioni e potrebbero non sapere che esistono nuovi trattamenti o approcci in fase di studio, anche per le difficoltĆ  a comprendere termini tecnici. ā€œLe associazioni di pazienti sono i principali attori impegnati nel sensibilizzare la popolazione, colmando non solo un gap informativo ma anche un importante vuoto emotivo ā€“ rimarca Adriana Bonifacino, presidente Fondazione IncontraDonna – Come emerge dallā€™indagine, i principali bisogni comunicativi sul tumore del polmone coperti dalle associazioni riguardano la corretta informazione e divulgazione di nuove scoperte scientifiche, farmaci ed esami diagnostici mirati (40%), la sensibilizzazione (25%), cioĆØ campagne rivolte a tutta la popolazione o a segmenti specifici su sintomi e fattori di rischio, il supporto emotivo (15%), lā€™aiuto pratico (12%), cioĆØ indicazioni su servizi e agevolazioni per il paziente o consigli per migliorare la vita quotidiana e il benessere psico-fisico, e lā€™advocacy (8%), ad esempio con la diffusione e il sostegno ad appelli per ridurre i fattori di rischio o in favore dei diritti dei pazientiā€. Ā Nel 2023, in Italia, sono stati stimati circa 44mila nuovi casi di tumore del polmone, il terzo piĆ¹ frequente dopo quelli della mammella e del colon-retto. In due anni (ottobre 2022 ā€“ ottobre 2024), sono stati pubblicati 67.400 post in italiano sul carcinoma polmonare, con un milione di interazioni, like, commenti e share seguiti ai post originari. ā€œLa rete ĆØ ricca di contenuti sulla malattia ā€“ commenta Annalisa Mandorino, segretaria generale Cittadinanzattiva – Come rivela lā€™indagine di Bva Doxa, solo il 4% dei post afferisce a fake news rispetto, ad esempio, a circa il 15% nel tumore della mammella. Solo una forte alleanza tra gli attori coinvolti, cioĆØ pazienti, clinici, industria e media, puĆ² costituire un argine contro le fake newsā€.Ā A proposito dei risultati di uno studio condotto sul valore del Fondo per i farmaci innovativi, ā€œil sistema regolatorio italiano ā€“ sottolinea Anna Maria Mancuso, presidente Salute Donna Ovd e Coordinatrice del Gruppo ā€˜La salute un bene da difendere, un diritto da promuovereā€™ – ha caratteristiche uniche in Europa, perchĆ© dopo lā€™approvazione di Aifa richiede la valutazione delle Commissioni locali per lā€™inserimento dei nuovi farmaci nei Prontuari terapeutici regionali (Ptr): un passaggio ridondante rispetto alle approvazioni centrali di Ema e Aifaā€ che ā€œdetermina ritardi nellā€™accesso alle terapie. Il Fondo per i farmaci innovativi, istituito nel 2017 anche grazie allā€™iniziativa delle associazioni dei pazienti, ha permesso di ridurre i tempi di latenza e una maggiore trasparenza e coerenza dei finanziamentiā€ oltre a ā€œuna chiara focalizzazione del loro valore terapeutico. Va perĆ² considerato il mancato utilizzo completo delle risorse allocate, visto che circa il 35% ogni anno resta inutilizzatoā€. Ā Aifa classifica i farmaci in 3 gruppi:ā€˜innovativitĆ  piena, che dura 36 mesi; innovativitĆ  condizionata oppure non innovativi. Solo i primi 2 sono inclusi direttamente nei Ptr senza necessitĆ  di ulteriori valutazioni locali. Quelli a innovativitĆ  condizionata perĆ² non vengono rimborsati dal Fondo. Nel 2023, lo status di innovativitĆ  piena ĆØ stato assegnato a 11 indicazioni, quella condizionata a 19. Il 60% di tutte le decisioni riguarda farmaci oncologici.Ā ā€œLā€™aspettativa di una vita in buona salute ĆØ collegata proporzionalmente alla disponibilitĆ  di soluzioni innovative ā€“ afferma Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata Msd Italia – Riconosciamo e apprezziamo lā€™attenzione del Governo nel rivedere il meccanismo del Fondo per i farmaci innovativi, in particolare utilizzando parte delle risorse previste per lā€™acquisto dei farmaci a innovativitĆ  condizionata. Tuttavia, ĆØ essenziale garantire che lā€™accesso alle cure innovative non sia limitato da vincoli temporali rigidi. Escludere dai benefici del Fondo le indicazioni terapeutiche per cui lā€™istanza di negoziazione viene presentata oltre 6 anni dalla prima attribuzione dellā€™innovativitĆ , rischia di compromettere i progressi raggiunti fino ad oggi. Chiediamo che questa misura venga rivista per assicurare che tutta lā€™innovazione resti unā€™opportunitĆ  concreta per coloro che ne hanno bisogno, soprattutto per le patologie piĆ¹ gravi per le quali il fattore tempo ĆØ determinante. La prospettiva di non poter accedere ai benefici concessi dal Fondo rappresenterebbe, inoltre, un sostanziale disincentivo per le aziende innovative a investire in ricerca clinica in Italia. Auspichiamo che questo limite temporale, che non si basa su alcuna evidenza scientifica, possa essere quantomeno esteso o completamente rimossoā€.Ā Lā€™Italia ā€œĆØ tra i primi paesi in Europa nellā€™accesso ai farmaci oncologici innovativi – osserva Thomas Horfmacher, Research Director Ihe – grazie al ruolo decisivo del Fondo, il quale ha garantito un accesso equo e tempestivo ai trattamenti avanzati, ridotto le disparitĆ  nellā€™accesso e incentivato le aziende farmaceutiche a investire ancora di piĆ¹ in innovazione. Accogliamo con piacere la notizia che il Governo italiano intende includere nel Fondo i farmaci con innovativitĆ  condizionata, come raccomandato anche dal nostro studio, assicurandone di fatto la disponibilitĆ . ƈ tuttavia cruciale preservare gli incentivi che derivano dal Fondo lungo lā€™intero ciclo di vita dei prodotti, cosƬ da promuovere la scoperta di nuove applicazioni cliniche e massimizzare lā€™impatto terapeutico dei farmaci giĆ  oggi disponibiliā€.Ā —[email protected] (Web Info)

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