(Adnkronos) – Ingiustificabile, dannosa e discriminatoria. Questo il giudizio dei concessionari del gioco a distanza aderenti a Logico rispetto alla tassa salva-calcio che secondo indiscrezioni della stampa, il Governo starebbe pensando di inserire nella Legge di Bilancio in discussione in questi giorni, su proposta del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, a carico delle imprese che operano in regime di concessione nel settore legale delle scommesse online.Ā āSiamo contrariati rispetto a questa iniziativa ā commenta Moreno Marasco presidente di Logico ā che non trova alcuna giustificazione, anzi tuttāaltro: ci accingiamo ad affrontare un bando di gara che prevede un costo di concessione del valore di 7 mln di euro, un aumento di 35 volte rispetto ai valori precedenti, che di per sĆ© comporterĆ una riduzione importante del numero dei concessionari del gioco a distanza. Questo aggravio ulteriore potrebbe portare a conseguenze nefaste sulla tenuta del settore, che ā va ricordato ā ĆØ lāunico presidio a contrasto dellāofferta di gioco illegale online. Numerose realtĆ imprenditoriali, che avrebbero partecipato giĆ a fatica alla nuova gara, sarebbero sicuramente inibite dal farlo, di fronte ad una ulteriore nuova tassazioneā. Il comparto del gioco legale ĆØ perciĆ² pronto ad avversare qualunque eventuale provvedimento volto a vessare ulteriormente un sistema giĆ pesantemente aggravato.Ā Per gli operatori, nel momento in cui sono state fissate le regole dāingaggio con un nuovo bando di gara, sarebbe scorretto e illegittimo mutare il quadro complessivo e introdurre un nuovo pesante balzello. Last but not least, questa nuova tassa sarebbe rivolta esclusivamente alle aziende concessionarie del gioco a distanza, misura quindi discriminatoria verso un solo canale dellāintero comparto. āSe il calcio va finanziato ā conclude Marasco ā il modo migliore per farlo consiste nel restituire legittimitĆ alle sponsorizzazioni sportive, bloccate dallo scellerato divieto inserito nel decreto dignitĆ del 2018. LegittimitĆ ĆØ la parola chiave: le aziende del settore devono poter render visibili i propri marchi, con iniziative di comunicazione responsabili, superando divieto di pubblicitĆ e sponsorizzazioni. Sul tema, chiediamo lāapertura di un confronto e lāistituzione di un tavolo con MEF, AgCom, i principali broadcaster nazionali e le federazioni sportiveā. Del resto, lo stesso Roberto Alesse, Direttore Generale ADM, ha affermato pochi giorni fa che sarebbe ragionevole superare la norma sul divieto di sponsorizzazione, definendo il divieto stesso āuna ipocrisia ordinamentaleā.Ā —[email protected] (Web Info)
Logico, “Tassa salva-calcio su scommesse online in legge di bilancio sarebbe ingiustificabile”
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