“Sono davvero felicissimo aver saputo dalla sua stessa viva voce che il governatore della nostra Calabria, Roberto Occhiuto, stia bene e sia già in fase di riabilitazione dopo aver subito il delicato intervento di sostituzione della valvola mitralica. Altresì insieme alla mia gioia esprimo anche la mia piena solidarietà per i beceri commenti che sono stati fatti sui social nei quali si augurava la morte del nostro governatore, un qualcosa di veramente inumano che deve essere condannato senza se e senza ma. Al tempo stesso, ed ora che le cose sembrano per grazia di Dio andare bene per Occhiuto, ci tenevo a dire al caro governatore che parlare in Calabria di sanità uguale per tutti, pontificando anche su questo, è veramente triste e sa di presa per i fondelli nei confronti della nostra popolazione soprattutto alla luce del fatto che, proprio per l’intervento al nostro presidente, lo stesso si sia avvalso anche dell’assistenza di un suo cardio-chirurgo di fiducia, famoso per la sua bravura in questi tipi di intervento. Stando anche al tipo di intervento a cui è stato sottoposto il presidente Occhiuto abbastanza particolare e diverso rispetto a come si opera per tali casi qui in Calabria, affonda la mia più grande perplessità rispetto ai luoghi artificiosi e comuni che gli esponenti della politica adoperano quando si parla di sanità calabrese.
Premettendo che come ha ben risposto anche la stessa azienda Dulbecco riguardo al fatto che è perfettamente lecito avvalersi della collaborazione di professionisti medici per determinati tipi di interventi, ciò non va a ledere alcuna legge o regola, però ci sta l’aspetto di una violazione della solidarietà morale sul piano sociale che verrebbe lesa, questa si, a noi calabresi quando sentiamo e leggiamo simili trattamenti di favore che a noi comuni mortali, non sarebbe mai concesso. Dichiaro ciò in veste di malato oncologico calabrese che ha preferito curarsi qui in Calabria, nella mia città di Lamezia Terme, in uno splendido reparto come quello di Oncologia dell’ospedale ‘Giovanni Paolo II’ di Lamezia Terme dove un anno fa mi fu salvata la vita. E su questo stesso reparto ho pregato più volte attraverso i canali pubblici di informazione, al presidente Occhiuto, nel suo ruolo di commissario ad acta della sanità in Calabria, di prestare la massima attenzione e di potenziarlo, visto le carenze e le difficoltà con cui personale medico, Infermieristico ed Oss, sono costretti a lavorare e fare i conti quotidianamente.
Mi spiace presidente Occhiuto ma non funziona cosi, non è questo il modo di parlare e presentare in maniera ipocrita la faccia di una sanità buona e nazional-popolare che nei fatti non esiste e che non è accessibile per tutti noi calabresi allo stesso modo di come è accessibile a personalità importanti come lei, che ha avuto il potere di farsi curare nella stessa struttura pubblica in un modo diverso rispetto al resto del suo popolo che amministra. La sanità non può essere nè terreno di scontro politico e né tantomeno cavallo di battaglia per propagande politiche. Qui presidente Occhiuto ci stanno pazienti che lottano ogni giorno per sopravvivere, affetti da varie patologie e vorrebbero una sanità uguale e che funzioni a menadito per tutti. Auguri per il suo futuro e la sua salute caro presidente, questo glielo dico di vero cuore essendo io un malato che versa in una situazione molto delicata ma che non si arrende e vuole continuare a curarsi in Calabria”.
Igor Colombo