Il Dottor Saverio Iacopino è stato uno dei primi chirurghi in Italia ad aver impiantato il Micra TPS, il pacemaker più piccolo al mondo, che non richiede chirurgia. Recentemente ha testato per la prima volta in Italia il CardioInsight, un innovativo giubbotto hi-tech per la mappatura 3D dei disturbi del ritmo cardiaco. Da sempre il Dr. Iacopino dedica grande impegno nel diffondere la conoscenza delle aritmie, sostenendo la ricerca e le innovazioni tecnologiche, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Intervistato da Sport Mediaset sul malore ad Eriksen ha fornito la sua attenta analisi:
“Ipotizziamo possa trattarsi della Sindrome di Brugada o di una displasia aritmogena ventricolare – ha spiegato il dott. Saverio Iacopino, coordinatore nazionale Aritmologia GVM Care & Research -. Appare plausibile che la condizione di arresto cardiaco possa essere stata scatenata da un’aritmia cardiaca maligna“.
“Durante Danimarca-Finlandia Eriksen si è accasciato facendoci pensare, sulla base delle manovre salvavita effettuate, ad una conseguenza di un arresto del cuore e della circolazione sanguigna – ha continuato l’esperto membro dell’AIAC Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione. Considerato l’utilizzo del defibrillatore, potrebbe essersi trattato di una tachicardia ventricolare e/o di una fibrillazione ventricolare”.
“Prenderebbe così corpo l’ipotesi di una anomalia del sistema di conduzione elettrico del cuore che può causare in età giovanile, prevalentemente tra 20 e 40 anni, svenimenti e morte cardiaca improvvisa, come la Sindrome di Brugada (causa del decesso nel sonno di Davide Astori della Fiorentina) – ha spiegato ancora il dott. Iacopino -. Si tratta di una malattia ereditaria dovuta a un malfunzionamento dei canali ionici del sodio presenti nelle cellule cardiache, talvolta invisibile anche agli occhi di esperti”.
“Il pattern di Brugada viene non di rado riscontrato nell’ECG di giovani che praticano sport a livello agonistico o che desiderano dedicarsi allo sport: in questa situazione è comprensibile la difficoltà di chi, eseguita l’indagine, deve emettere un giudizio – ha proseguito l’esperto -. Le attuali linee guida italiane ed europee sconsigliano l’attività sportiva agonistica ai soggetti con pattern di Brugada diagnostico della Sindrome definito “tipo 1”, indipendentemente dal fatto che questo sia spontaneo o provocato da farmaci bloccanti il canale del sodio“.
“Alla luce della dichiarazione del 13 giugno resa dal medico della Danimarca, in merito al fatto di aver eseguito una defibrillazione, oltre alla sindrome di Brugada, o ad altre malattie dei canali ionici, si può ipotizzare anche una displasia aritmogena del ventricolo destro (o cardiomiopatia aritmogena) – ha proseguito il dott. Iacopino -. Si tratta di una patologia genetica (che in passato ha riguardato ad esempio Piermario Morosini del Livorno e Antonio Puerta del Siviglia) che colpisce all’improvviso con aritmie ventricolari e nei casi più gravi porta ad arresto cardiaco fatale“.
“Ad oggi non esiste una terapia per le sindromi aritmiche – ha concluso il dott. Iacopino-. I medici possono solo cercare di ridurre e controllare i sintomi: poco sport e comunque non agonistico, farmaci betabloccanti per tenere bassa la frequenza cardiaca, eventuale ablazione dei tessuti fibro-adiposi per bruciare i circuiti elettrici maligni, fino al defibrillatore automatico (ICD) impiantato nel torace, pronto a dare shock quando ce n’è bisogno“.