Nel nuovo decreto emanato dal governo Draghi, per arginare la quinta ondata Covid e la crescente diffusione della nuova variante, l’esecutivo ha stabilito anche importantissime novità riguardo all’utilizzo delle mascherine, che, oltre al vaccino e ad altre misure, continuano ad essere assolutamente utili e indispensabili. Con il decreto anti-Covid varato dal Governo il 23 dicembre scorso, si legge, sono cambiate le regole sull’utilizzo della mascherina. Così se fino al 31 gennaio è obbligatorio utilizzare le mascherine all’aperto in tutto il paese, fino alla fine dello stato d’emergenza, il 31 marzo 2022, è obbligatorio indossare quelle Ffp2 su tutti i mezzi di trasporto compresi bus e metro, al cinema, nei teatri, negli stadi e palazzetti. L’obbligo di indossare i dispositivi di protezione di tipo Ffp2 vale anche per assistere agli eventi e alle competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto.
Indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, quindi, se si ha avuto un contatto con un positivo (sempre a patto di essere vaccinati o guariti da meno di 4 mesi o aver ricevuto il booster) si dovrà indossare la Ffp2 senza dover fare la quarantena. Discorso a parte nel caso in cui insorgano sintomi sospetti. A quel punto, scatterebbero comunque tutti i protocolli ordinari. L’obbligo delle mascherine Ffp2 ha generato, ovviamente, un aumento generalizzato delle richieste e sortito polemiche e malcontenti.
Una questione, evidenzia Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, che comincia a destare riflessioni e preoccupazioni. L’obbligo di mascherina Ffp2 su bus e treni del trasporto pubblico, sottolinea Guzzi, è una misura assolutamente essenziale ed efficiente per contrastare il virus, ma iniqua sul piano sociale, poiché determina un significativo aggravio economico per gli utenti meno abbienti. Farmacie e clienti, concordano- continua Guzzi- sulla necessità che venga risolta questa problematica che di fatto, al pari di altre questioni, incresciose e deprecabili, determina disagi e disuguaglianze. Loro chiedono, e noi li supportiamo, che venga diminuito il prezzo delle mascherine. Riteniamo necessario- sottolinea Guzzi- che venga regolamentato il prezzo delle mascherine Ffp2 per tutelare la salute di tutti e per non mettere a rischio la salute delle famiglie meno abbienti, le quali, per risparmiare, potrebbero utilizzare le mascherine chirurgiche, che sappiamo bene essere meno sicure, e addirittura rischiare che possano indossare, le stesse, per più giorni. Dinamica che causerebbe una situazione controproducente. Trattandosi di dispositivi che vanno cambiati tutti i giorni- conclude Guzzi- è necessario che venga fissato un prezzo onesto e contenuto, che ne favorisca un utilizzo corretto, e che non gravi estremamente sull’economia delle famiglie.
(c.s.)