Studenti in sciopero e presidi preoccupati per la maturità che non ha ancora preso forma. Ma non solo. Questa mattina, molti studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori si astengono dalle lezioni online per contestare l’incertezza della ministra Azzolina che a poco più di un mese dalla prova non ha ancora comunicato ufficialmente come si svolgeranno gli esami. L’ordinanza sulla maturità, come quella sulla valutazione finale e l’analogo provvedimento sugli gli esami di terza media, è al vaglio del Consiglio superiore della Pubblica istruzione che ha tempo fino a domani per esprimere il prescritto parere. Ma già i presidi della Cisl scuola hanno manifestato più di una perplessità sulla modalità proposta dall’inquilina di viale Trastevere anche per l’esame di terza media, che bollano come incostituzionale. La protesta dei maturandi, che corre da Udine a Palermo, nasce sul web attraverso l’hashtag #ioscioperodacasa e approda presto nelle classi virtuali. Qualche giorno fa, è stata lanciata una petizione indirizzata al premier Giuseppe Conte e alla ministra Azzolina che ha raccolto quasi 50mila firme, con la quale gli studenti chiedono l’abolizione dell’unica prova rimasta, il colloquio del 17 giugno, e una migliore didattica a distanza. Le preoccupazioni degli studenti riguardano quattro aspetti: la difficoltà di presentarsi con una preparazione adeguata al colloquio per via dei due mesi di didattica a distanza che non tutti sono riusciti a seguire; una articolazione dell’esame stesso che i ragazzi definiscono “confusa e fraintendibile”; la mancanza di documenti ufficiali su cui basare la preparazione degli esami; lo scarso preavviso concesso agli studenti per preparare la prima parte del colloquio, su un ipotetico argomento che deve essere assegnato ai ragazzi entro il primo giugno. (Fonte: Repubblica.it)
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