(NDL) – Si vanno intensificando gli sbarchi di immigrati sulle coste calabresi dello Jonio, con due arrivi in pochi giorni fra Roccella (Reggio) e Cariati (Cosenza).
Per capire quale potrebbe essere la quantità dei flussi nell’estate 2021 abbiamo chiesto il parere del tenente colonnello Alberto Catone, comandante del Roan, il Reparto operativo aeronavale della Guardia di finanza calabrese di stanza a Vibo Valentia.
I NUMERI DEI MIGRANTI
“I numeri dei migranti arrivati negli ultimi anni – ha detto l’alto ufficiale che è in Calabria da tre anni – sono altalenanti e non ci consentono di fare previsioni. Nel 2018 ci furono circa duemila arrivi, mentre nel 2019 sono calati di un centinaio; l’anno scorso il numero si è impennato fino a più di 2500 persone, nell’arco di tempo da giugno a ottobre.”
Due le direttrici principali seguite dai migranti: dalla Libia verso Lampedusa e dagli altri porti africani (Egitto in particolare) verso il sud peninsulare italiano. Ma quanto costa a ciascuno questo terribile viaggio della speranza?
“Non ci sono tariffari unici – afferma il colonnello Catone – ogni organizzazione stabilisce il suo: dalla Turchia si va dai 2mila euro fino a 10mila a persona; dalla Libia verso Lampedusa i costi diminuiscono ma restano sempre arbitrari. Anche perché dipende dal numero di partecipanti: capita di intercettare imbarcazioni zeppe di persone mentre due anni fa – aggiunge il 53enne ufficiale altoatesino – in un catamarano c’erano solo due famiglie”.
ROAN DI VIBO
Il Roan di Vibo Valentia ha la responsabilità aero-marittima su tutte le coste della Calabria ed è considerato un reparto di prima linea a livello nazionale.
“Abbiamo a disposizione 300 uomini e 25 unità, costiere e di altura – aggiunge il colonnello Catone – col supporto delle unità navali di Messina e Taranto, mentre il Roan di Pomezia (Roma) assicura l’appoggio al largo e la polizia europea fornisce ulteriori unità, aeree e navali nel quadro dell’operazione Frontex. Per la imminente estate, ad esempio, abbiamo già in ausilio un pattugliatore rumeno che è di stanza a Crotone”.
In occasione dell’intercettazione al largo di Roccella dei primi di giugno i mezzi del Roan di Vibo hanno riscontrato un sistema di trasporto che non si vedeva da tempo.
“Si tratta del traino – conferma il comandante – inutilizzato da parecchi anni: c’era un peschereccio che rimorchiava un barchino su cui sono stati trasferiti i migranti ad 80 miglia dalla costa. Le nostre unità costiere hanno soccorso i migranti, quasi tutti minorenni mentre un mezzo di altura ha inseguito l’imbarcazione-madre spingendola sulla costa dove poi gli 8 scafisti sono stati fermati. E’ interessante specificare che per il blocco del peschereccio abbiamo operato in virtù delle norme di diritto internazionale – conclude Cantone – che consentono di proiettare i poteri di polizia anche in acque internazionali intervenendo a tutela del Paese che corre il rischio di subire reati”.