Roma – “Il monitoraggio effettuato a maggio 2020 dal Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali (Mef-Salute)” della struttura commissariale in Calabria guidata da Saverio Cotticelli, “con riferimento all’ultimo trimestre 2019, ha presentato un disavanzo (dopo il conferimento delle coperture) pari 10 milioni di euro (con un disavanzo prima del conferimento delle coperture pari a 116,172 milioni di euro)”. Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà nel question time che ha evidenziato una “criticità” dopo che una sentenza della Cassazione da dichiarato inesigibili dei crediti.
“Nel corso dei lavori del Tavolo tecnico di verifica di ottobre 2020, con all’ordine del giorno la valutazione del bilancio consuntivo dell’anno 2019 – ha aggiunto D’Incà – sono emerse criticità derivanti dell’inesigibilità di un credito in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione (n. 1189/2020). L’impossibilità di riprodurre questa posta positiva in bilancio, unitamente ad altre poste di debito, ha determinato un disavanzo di circa 104 milioni di euro. Si aggiunge una valutazione complessiva riferita all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) che numericamente non ha raggiunto la sufficienza”.
Il commissario alla sanità della Calabria Saverio Cotticelli “è stato nominato nel dicembre 2018 e confermato, in occasione della sostituzione del relativo sub-commissario, nel luglio 2019”. Ha detto ancora il ministro Federico D’Incà nel question time. D’Incà ha poi parlato del nuovo decreto per la Calabria, presentato ieri alla Camera, che, ha detto, “intende principalmente rialzare in modo adeguato i livelli essenziali di assistenza. In particolare l’intervento normativo è volto ad innovare profondamente il precedente decreto Calabria e, come ho già riferito nel precedente intervento, crea condizioni nuove per un rilancio della sanità calabrese”. Il nuovo, ha detto D’Incà,”cambia profondamente il vecchio decreto Calabria e crea condizioni nuove per un rilancio della sanità calabrese. Le principali finalità sono: stabilire procedure più rapide per scegliere i Commissari; definire con chiarezza compiti e funzioni della regione e del Commissario per superare conflitti di competenza che hanno paralizzato le attività; affidare al Commissario straordinario per l’emergenza gli interventi di edilizia sanitari bloccati da anni in Calabria (circa 800 milioni); prevedere la nomina di un esperto con competenze sanitarie che coadiuvi la commissione prefettizia, nelle aziende sciolte per infiltrazioni; prevedere un fondo di solidarietà di 60 milioni di euro (per 3 anni) per ridurre il debito della sanità calabrese”.