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giovedì, 21 Novembre, 2024
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Miocarditi e pericarditi da vaccino Covid: cosa è successo davvero, cosa dicono gli studi

Di Gabriele Bronzetti* (Fonte: corriere.it)
Tra gli infiniti temi portati dalla pandemia Covid 19, quello delle finte pericarditi da vaccino è stato inspiegabilmente trascurato. Si è trattato di una svista clamorosa da non ripetere ora, all’inizio di una campagna vaccinale partita fin troppo in sordina, pena gravi ripercussioni. Per dirne una, in Francia lo Stato ha appena rimborsato pazienti che hanno dichiarato di aver avuto una pericardite o miocardite da vaccino, un precedente che potrebbe amplificarsi mettendo a rischio l’istituto della vaccinazione nelle sue fondamenta. Ora è bene precisare cosa si intende per finte pericarditi e non lo si può fare senza un ripasso di medicina.
Pericardite, che cos’è e sintomi
La pericardite è l’infiammazione del pericardio, la lingerie del cuore formata da due strati sottili e trasparenti come pellicola per alimenti con all’interno un liquido sieroso, analogamente alle pleure dei polmoni. Il pericardio ha azione protettiva e lubrificante e il siero tra i due film è in quantità stabile grazie a un ricambio fisiologico, potendo aumentare patologicamente nel corso di infiammazione, la pericardite appunto. La diagnosi di pericardite non è semplice e si compone di segni clinici, laboratoristici e strumentali: dolore toracico specifico, aumento nel sangue di indici di infiammazione e marker cardiaci, anomalie dell’elettrocardiogramma (Ecg) e abnorme liquido pericardico all’ecocardiogramma.

Cosa è successo durante la pandemia
Cosa è successo durante la pandemia? Oltre a casi certi di miocardite e pericardite da Covid 19, si sono sospettati casi di coinvolgimento cardiaco dopo il vaccino anti-Covid, sebbene in misura molto inferiore e con decorso benigno. Tuttavia, nel diffuso panico vaccinale, ciò è bastato per creare una specie di pericarditefobia. Ora, è triste ammettere che i cardiologi non hanno arginato l’ondata di isteria collettiva. Di fronte a chi si presentava in Pronto Soccorso con dolore toracico dopo il vaccino, l’inevitabile ecocardiogramma che riscontrasse un minimo liquido pericardico- quello fisiologico- veniva refertato molto spesso come pericardite, in modo a dir poco corrivo: senza segni di infiammazione, senza alterazioni Ecg. Di conseguenza negli ultimi tre anni mi sono trovato, come molti miei colleghi, a confutare decine di diagnosi di pericarditi inesistenti ormai troppo tardi. Nessuno convincerà questi pazienti di non essere stati vittime del vaccino. Ecco perché abbiamo parlato di “finte pericarditi”.

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Casi inevitabili tra le centinaia di migliaia di vaccinati
È utile ricordare che nel corso di una vaccinazione di massa concentrata nel tempo è quasi impossibile dimostrare una relazione causa- effetto tra il vaccino e gli eventi successivi. Esiste la co-incidenza, come spiega un esempio di statistica: in estate è normale che il consumo di gelati e le morti per annegamento aumentino senza nessuna relazione causa-effetto; i due picchi si sovrappongono lasciando intendere agli sprovveduti un legame tra i due fenomeni. Infarti, ictus, embolie e così via incidono, come anche miocarditi e pericarditi, mentre facciamo un sacco di altre cose. Chi si deve ammalare si ammalerà. Pertanto è inevitabile che tra le centinaia di migliaia di vaccinati in un breve intervallo di tempo, nei giorni successivi qualcuno si ammali come si ammalerebbe anche senza una puntura nel deltoide. Infatti, non ci sono studi che abbiano dimostrato incontrovertibilmente una relazione causa-effetto tra vaccinazione Covid e infiammazioni cardiache. Quelli con una debole correlazione erano inficiati da vizi metodologici, i cosiddetti bias, gli stessi che indurrebbero a sospettare una prevalenza di pericarditi tra chi mangia la pizza “Bufala” rispetto a chi sceglie la pizza “Margherita”.
Aumentata la mortalità per tumori e cardiopatie trascurate
Non ci si stanca di ripetere che, mentre rimane da dimostrare il ruolo causale del vaccino nelle innumerevoli patologie paventate, è certo che in corso di pandemia sia aumentata la mortalità per tumori e cardiopatie trascurate a causa delle risorse attratte dai malati Covid, soprattutto i non vaccinati richiedenti le cure più onerose. Nondimeno le eccezioni esistono. In corso di vaccinazione anti-SARS-CoV-2 ci sono stati casi di trombosi in sedi atipiche (seni venosi cerebrali e/o distretto splancnico) associati a piastrinopenia con esiti gravi fino al decesso. In particolare sono stati indiziati i vaccini a vettore virale. Il caso delle finte pericarditi serva da monito a tutti. Scambiare lucciole per lanterne non è stata una figura delle più commendevoli, anche se, a discarico dei cardiologi, si può riconoscere l’aver agito nell’ urgenza di un tempo buio.

*Responsabile del Programma dipartimentale cardio-pediatria, Unità operativa di Cardiologia pediatrica e dell’età evolutiva, Centro per le cardiopatie congenite dell’adulto, Dipartimento cardio-toraco-vascolare, Policlinico Sant’Orsola – IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna.

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