Accade, in un paese che ha ormai evidentemente smarrito il primato della politica, il senso delle istituzioni, la cultura della cosa pubblica che, il presidente della commissione antimafia (da rivedere l’utilità di quest’ultima, fortunatamente ci sono diversi organi che combattono operativamente il fenomeno delle mafie) chieda lo scioglimento di 4 organi democraticamente eletti – 3 comuni e 1 provincia- utilizzando il proprio canale social e non unicamente quello istituzionale.
Facendolo, anche, con la peggiore tempistica possibile. Buttando pubblicamente fango nell’unico periodo dell’anno in cui la provincia più povera della nazione riesce, attraverso il turismo, a respirare economicamente. Quindi, ci troviamo dinanzi alla sconfitta delle istituzioni ed al suicidio collettivo, per ricercare “facili” consensi virtuali. E ancor peggio registriamo la risposta del ministro degli interni, insomma, per rimanere in tema estivo, roba da settimanale gossip.
Ministero e prefetture devono attivarsi unicamente dietro sollecitazioni ufficiali provenienti dagli organi preposti (sono sicuro faranno cosi) e non per volontà di qualcuno che vede nei social l’unico proprio mezzo per propagandare l’ azione politica. Urge ritornare alla serietà e alla professionalità.
Ovviamente sono il primo a credere e volere il contrasto e la sconfitta delle mafie, usando però reali ed efficienti metodi.
*Segretario provinciale-Vibo Valentia PSI
Responsabile nazionale politiche sociali