Milano – Era finito in carcere lo scorso dicembre con l’accusa di essere, a Perugia, uno dei boss e «referente di un sodalizio criminale di ‘ndrangheta con profondi collegamenti con la cosiddetta “madre” della Calabria». Un capo che, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro diretti da Nicola Gratteri e che hanno coordinato le indagini della sezione “Criminalità organizzata” della squadra mobile di Perugia, aveva nel traffico di cocaina dalla Calabria il suo business principale. Ma non solo.
Antonio Ribecco, 59 anni, era rinchiuso nel carcere di Voghera. Da quanto si apprende, è morto in un ospedale di Milano dove era ricoverato da qualche giorno per coronavirus e altre patologie. Il 17 marzo, Ribecco si era sentito male ed era stato portato in ospedale dove, a seguito del tampone, era risultato positivo al Covid-19.
La sua salma sarebbe stata trasferita nel paese d’origine, San Leonardo di Cutro in provincia di Crotone, dove verrà seppellito.
Si tratta del secondo caso in Italia di detenuto morto a seguito di complicazioni dovute dal coronavirus.
Morto in ospedale presunto boss della ‘ndrangheta a Perugia
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