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giovedì, 20 Febbraio, 2025
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Morto Vito Molinari, inaugurò programmi della Rai e inventò il varietà

(Adnkronos) –
Morto Vito Molinari, il regista che il 3 gennaio 1954 diresse il programma inaugurale della Radio Televisione Italiana nello studio Tv3 di Corso Sempione a Milano e in seguito ha realizzato oltre 2mila trasmissioni, inventando il varietà della Rai con 'L'amico del giaguaro", 'Un due e tre' e l'edizione di 'Canzonissima' del 1962, quella in cui furono censurati e poi cacciati Dario Fo e Franca Rame. Molinari si è spento nella notte all'età di 95 anni all'ospedale di Lavagna (Genova). Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana, da tempo viveva tra la Riviera ligure e Milano. Nato il 6 novembre 1929 a Sestri Levante (Genova), Molinari fin da giovane si appassiona alla recitazione e fonda il Centro Universitario Teatrale di Genova; fa le prime esperienze di attore e regia al Circolo Lumen, primo teatro a pista centrale, dove scrive e dirige il Ciclo dei Processi Celebri dell'Antichità. Nel 1953 partecipa al periodo sperimentale della televisione e viene scelto da Sergio Pugliese, direttore dei programmi della nascente Rai, come regista del primo giorno di inizio delle trasmissioni ufficiali: quel 3 gennaio 1954 il programma che inaugurò il Canale Nazionale della Rai durò un'ora, dalle 11 alle 12: un filmato mostrò le telecamere e spiegò come le immagini si propagassero nelle varie città, poi ci fu un brindisi e quindi la benedizione.  Vito Molinari ha firmato tanti programmi di intrattenimento che hanno segnato la storia della Rai in bianco e nero, diventando con i colleghi Eros Macchi, Mario Landi e Antonello Falqui una delle colonne del varietà con comici, soubrette e cantanti: 'Senza rete' con Alberto Bonucci e Monica Vitti; 'Lui e lei' con Nino Taranto, Delia Scala e Tina De Mola; 'Un, due, tre' con Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello; 'Musica alla ribalta'; 'Controcanale'; 'Le via del successo' con Walter Chiari; 'L'amico del giaguaro' con Gino Bramieri, Marisa Del Frate, Raffaele Pisu e Corrado; 'Tigre contro tigre'; 'La trottola'; 'Eccetera eccetera'; 'Il naso finto' con Del Frate e Paolo Ferrari; 'Il tappabuchi' con Sandra Mondaini, Del Frate, Corrado, Vianello; 'Macario Story'; 'Addio Tabarin'; 'Una bella domenica' con Nanni Svampa e Nino Patruno; 'Babau' con Paolo Poli; 'Il Ventaglio'; 'Quelli della domenica' che lancia Paolo Villaggio, Cochi e Renato, Enrico Montesano, Oreste Lionello, Gian Franco Funari, Nino D'Angelo, Pino Caruso, Ric e Gian; 'Astolfo' con Gigi Proietti e Renato Rascel; 'Lisistrata' con Milva e Bramieri; 'Cinquant'anni d'amore' con Cristian De Sica e Ombretta Colli; 'Musicrama' con Alida Valli e il Quartetto Cetra; 'Delia Scala Story'; 'TuttoGovi'. Le sue ultime regie televisive sono state: 'Cinquant'anni d'amore' (1982), fiction con Christian De Sica, Ombretta Colli e Lia Zoppelli; 'Macario, storia di un comico' (1983); 'La pulce nell'orecchio', commedia con Lando Buzzanca, Ernesto Calindri e Nando Gazzolo (1983); lo show 'Shaker' (1985); 'Atelier' (1986), sceneggiato con Elsa Martinelli e Paola Pitagora. Sempre in tv Molinari ha diretto, tra gli anni '50 e '70, decine di programmi di prosa, opere, operette e commedie musicali; spettacoli in cui sono apparsi, tra glia altri, Marlene Dietrich, Fernandel, Frank Sinatra, Abbe Lane, Jaques Tati, Henry Salvador, Margaret Lee, Mac Roney, Marcel Marceau, Juliette Greco, Jerry Louis, Maurice Chevalier, Victoria Chaplin, Chaterine Spaak, Amalia Rodriguez, Silvie Vartan, Francois Hardy.  In teatro ha diretto più di quaranta operette al Festival di Trieste e oltre trenta operette per gli enti lirici di Palermo, Napoli, Torino, Cagliari, Roma (Cavallino bianco, Principessa della Czardas, Scugnizza, Il pipistrello, Vedova allegra, Orfeo all’inferno di Hoffenbach). Sempre in teatro ha diretto musical, commedie e drammi. Al suo attivo anche più di 500 brevi sceneggiati andati in onda su 'Carosello', lo spazio pubblicitario della Rai andato in onda dal 1957 al 1977. Vito Molinari ha firmato alcuni libri sulla sua lunga esperienza televisiva: 'Le mie subrettes' (Gremese, 2017); 'I miei grandi comici' (Gremese, 2018); 'Carosello… e poi tutti a nanna. 1957 – 1977: i vent'anni che hanno cambiato l’Italia' (Gammarò, 2019); 'La mia Rai' (Gammarò, 2022). Nel 2006 aveva curato lo spettacolo teatrale 'Umorista sarà lei' e nel 2009 aveva realizzato il commento in video per la serie di 10 dvd 'Carosello – La storia di un mito'. La sua ultima apparizione pubblica risale al 28 febbraio 2024, ospite di Massimo Giletti a 'La tv fa 70' su Rai 1, in occasione dei festeggiamenti dei settant'anni della Rai. Vito Molinari fu suo malgrado protagonista di diversi episodi di censura nei primi anni di vita della Rai. Il 2 agosto 1959 fu improvvisamente chiuso il varietà 'Un due tre' con Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi dopo che i due comici fecero la parodia di un incidente occorso al presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Il 23 giugno 1959 al Teatro alla Scala Gronchi, a causa della disattenzione di un collaboratore che non gli aveva avvicinato la sedia, cadde a terra nel sedersi a fianco del presidente della Repubblica francese De Gaulle, allora in visita ufficiale in Italia. La scena era stata teletrasmessa in diretta, ma l'accaduto era stato rigorosamente taciuto dai principali organi di informazione. Il duo comico ripeté la scena in televisione: Vianello tolse la sedia da dietro a Tognazzi che stava per sedersi e gli disse: 'Ma chi ti credi di essere?', al che quest'ultimo, seduto sul pavimento, allargò le braccia rispondendo: 'Tutti possono cadere!'. La scena venne accolta dal pubblico in studio con una fragorosa risata, ma i vertici della Rai furono di opinione diversa: al rientro nei loro camerini i due attori trovarono infatti le buste che contenevano le lettere di licenziamento.  L'altro caso di censura risale alla 'Canzonissima 1962' condotta Dario Fo e Franca Rame, dove si registrarono ripetuti contrasti con i dirigenti della Rai. Alla vigilia dell'ottava puntata vi fu una controversia su uno sketch che aveva come protagonista un costruttore edile e come tema la sicurezza nei cantieri; lo sketch già approvato venne censurato, con la motivazione che era in corso una vertenza sindacale riguardante proprio i lavoratori edili. A seguito di ciò, si arrivò alla rottura tra la Rai e i conduttori e la sera del 29 novembre, poco prima della trasmissione, un'annunciatrice comunicò che Dario Fo e Franca Rame si erano ritirati da 'Canzonissima'.  
(di Paolo Martini) —[email protected] (Web Info)

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