Luigi Mazzei, 59 anni, sarebbe morto in acqua nella zona di Torre Lupo a Falerna Marina probabilmente a seguito di un malore. L’imprenditore, da quanto ricostruito, praticava fly surf. Sarebbero stati gli altri bagnanti ad accorgersi che qualcosa non andava tanto da chiamare il 118. Giunti sul posto però il personale sanitario ha potuto solo constatarne il decesso.
Unanime cordoglio anche su Facebook: in tanti infatti hanno lasciato messaggi d’affetto per l’imprenditore balzato alla cronaca negli anni scorsi perchè accusato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, false fatturazioni, truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, evasione fiscale ed esportazione di capitali all’estero. La vicenda, iniziata nel 2007, vide poi l’assoluzione dello stesso con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Di questo raccontava il suo libro “Giustizia è fatta! Ma niente sarà più come prima” uscito lo scorso 15 giugno 2022.
Uno sconcertante e doloroso caso di malagiustizia, che l’imprenditore lametino Luigi Mazzei ricostruisce insieme con la giornalista Velia Iacovino. Un’odissea, cominciata nel 2007 con l’arrivo della Guardia di Finanza in una delle sue aziende “per controlli di routine”, che sfocia nell’arresto dell’industriale il 30 giugno del 2011. Mazzei, riconosciuto innocente dopo dieci anni di tribolazioni e sofferenze d’ogni tipo, non si limita alla mera cronaca dei fatti. Racconta come ciò che gli è accaduto abbia devastato irrimediabilmente i suoi interessi economici ma, ancor più, la sua vita familiare, scavando solchi profondi nella sua sfera emotiva; i sogni e le aspirazioni di un giovane imprenditore di successo, innamorato della sua terra, travolti da inquietanti e paradossali meccanismi di valutazione di fatti dimostratisi mai accaduti.