Il Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, al termine del processo con rito abbreviato ha condannato a 20 anni di reclusione e tre milioni di euro di multa, Gun Ufuk, il cittadino turco di 29 anni accusato di essere uno degli scafisti del “Summer love”, il cui naufragio, il 26 febbraio dello scorso anno, provocĆ² la morte di 94 migranti. Il gup ha accolto le richieste del pm Pasquale Festa alzando la multa da 2,1 a 3 milioni. Il giudice, al termine del rito abbreviato, ha anche condannato Ufuk al risarcimento di alcune parti civili, il cui importo sarĆ stabilito dal giudice civile: i parenti delle vittime, il ministero dell’Interno e la Regione Calabria.
Il drammatico naufragio del caicco Summer love che all’alba del 26 febbraio 2023 provocĆ² la morte di 94 migranti tra i quali 35 minori e almeno una decina di dispersi, trova una prima risposta giudiziaria in un’aula di giustizia. Ufuk ĆØ stato riconosciuto colpevole di tutti i reati che contestati: favoreggiamento della immigrazione clandestina, naufragio colposo, morte come conseguenza di altro delitto. Il gup ha quindi accolto le richieste del pm Pasquale Festa che nella sua requisitoria ha sottolineato la convergenza delle testimonianze, “18 persone hanno detto che Ufuk conduceva la barca”. Secondo la Procura di Crotone “c’ĆØ una sua perfetta partecipazione nell’organizzazione del viaggio tanto che lui era su una barca che doveva partire successivamente e va a sostituire quella in avaria”. “L’intento del viaggio – ha rimarcato il pm – era di sbarcare in una spiaggia ma ĆØ stata violata ogni regola di navigazione davanti ad una costa sconosciuta e questo ĆØ responsabilitĆ di tutti i membri dell’equipaggio”.
Un’accusa che l’imputato ha cercato in tutti modi di mitigare definendosi, nel corso dell’interrogatorio che ha preceduto la requisitoria, un perseguitato politico che si era solo prestato a fare il meccanico della barca non avendo il denaro per pagarsi il viaggio verso l’Italia: “Non ho mai guidato la barca. Mi dispiace tanto per il dolore causato ai familiari delle persone morte”, la sua difesa. A suo dire, in Turchia era stato arrestato nel 2019 perchĆ© ritenuto parte del movimento che aveva tentato il golpe del 2016 e per “chi ĆØ considerato golpista non ĆØ facile vivere in Turchia” ha detto. La sua tesi, perĆ², non ha convinto il giudice che gli ha inflitto 20 anni di reclusione. Il giudice ha anche disposto il risarcimento del danno alle parti civili costituite dai familiari delle vittime, il mistero dell’Interno e la Regione Calabria.
Non ĆØ stata riconosciuta, invece, la richiesta della presidenza del Consiglio dei ministri che aveva chiesto un milione di euro per danni di immagine. Richiesta contro la quale si ĆØ schierato il difensore di Ufuk, l’avvocato Salvatore Falcone, a giudizio del quale il suo assistito “ĆØ un capro espiatorio di chi doveva intervenire”. “Ritengo – ha detto il legale – che la morte di quelle persone non sia a causa di una manovra sbagliata o del naufragio perchĆ©, se in quel momento ci fosse stata una qualsiasi unitĆ di soccorso, non ci sarebbero stati tutti questi morti. La costituzione di parte civile da parte del governo ĆØ fuori luogo perchĆ© credo che proprio chi doveva intervenire per l’obbligo morale avrebbe dovuto evitare di chiedere danni per quell’immagine che esso stesso ha leso”.
Il tema sollevato dal legale – il presunto ritardo nei soccorsi – ĆØ oggetto di un’inchiesta parallela della Procura di Crotone nella quale sono indagate sei persone, tre coperte da omissis e tre finanzieri in servizio a Vibo Valentia, Taranto e Crotone. Nei prossimi mesi l’indagine dovrebbe giungere a conclusione. SarĆ quella l’occasione per verificare cosa abbiano accertato i magistrati e se vi siano responsabilitĆ penali anche sul fronte dei soccorritori per quanto ĆØ accaduto. Intanto, prosegue davanti al Tribunale il processo agli altre tre presunti scafisti – un quinto ĆØ morto nel naufragio – che riprenderĆ il 13 febbraio.