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martedì, 18 Marzo, 2025
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VIDEO-‘Ndrangheta, quattro arresti per l’omicidio nel 2007 del boss Vincenzo Pirillo a Cirò Marina

Nella mattinata odierna, 18.3.2025, in Cirò Marina (KR) e in vari Istituti di custodia e pena d’Italia, i Carabinieri del ROS, coadiuvati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, hanno eseguito una ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 4 indagati (tutti e 4 attinti da misura custodiale inframuraria), sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine al delitto di strage, nella quale, il 5 agosto 2007, in Cirò Marina (KR), veniva assassinato PIRILLO Vincenzo, e di taluni reati – satellite. La misura cautelare è intervenuta a seguito degli approfondimenti investigativi, delegati ai militari del R.O.S., con la messa a sistema delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, e di altri elementi indiziari acquisiti in precedenti procedimenti penali, tra cui il riascolto di alcune precedenti esiti di attività intercettiva, effettuate prima e dopo la suddetta strage. Si è pertanto ricostruito un quadro indiziario nel solco di precedente procedimento penale, avente ad oggetto lo stesso fatto, maturato nel contesto degli equilibri all’interno della cosca di ‘ndrangheta FARAO-MARINCOLA di Cirò, e contestato già a MARINCOLA Cataldo per il quale è intervenuta la sentenza di condanna in primo grado per essere stato ritenuto il presunto mandante dell’azione omicidiaria.

In particolare il giorno 5 agosto 2007, presso il ristorante “EKO” sito in Cirò Marina (KR), veniva ucciso PIRILLO Vincenzo, all’epoca “reggente” della cosca FARAO-MARINCOLA di Cirò nell’ambito di una vicenda qualificata, sul piano della gravità indiziaria, in termini di “strage”, in quanto PIRILLO veniva colpito mentre si trovava all’interno di un esercizio commerciale colmo di avventori, tanto che, nella circostanza, il notevole numero di colpi d’arma da fuoco esplosi, feriva casualmente altre sei persone (tra cui una minorenne all’epoca dei fatti). La motivazione del fatto veniva ricostruita nel senso PIRILLO Vincenzo, individuato come “reggente” della cosca dai vertici della medesima, che erano in quel periodo latitanti, avrebbe esteso eccessivamente la sua ingerenza nella gestione degli affari illeciti della cosca, perseguendo anche interessi propri, ragione per la quale sarebbe stata decisa l’eliminazione, tramite l’esecuzione dell’azione in modo volutamente eclatante, proprio per ripristinare il perimetro della effettiva leadership ‘ndranghetistica all’interno del territorio d’influenza criminale.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

L’indagine attuale ha consentito– in termini di gravità indiziaria, nella fase delle indagini preliminari, che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa – di ricostruire le soggettive responsabilità di altre 4 persone che sarebbero coinvolte nel delitto, con i diversi ruoli, in taluni casi anche in maniera cumulativa, tra cui, uno dei presunti esecutori materiali, il soggetto che avrebbe tenuto le comunicazioni tra il presunto mandante e gli altri soggetti coinvolti nel delitto, colui che avrebbe monitorato gli spostamenti della vittima, e colui che si sarebbe occupato di fornito le armi.

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