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mercoledì, 6 Novembre, 2024
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Neonata nigeriana muore in ospedale. Insulti razzisti alla madre: «Tanto ne sfornate altri»

La vicenda, accaduta lo scorso sabato e riportata dai quotidiani locali, ha fatto subito il giro della rete, scatenando l’incredulità e le critiche degli utenti del web. Testimone della scena una consigliera comunale, Francesca Gugliatti, 25 anni e maestra di scuola primaria, che ha raccontato al Corriere della Sera: “Non stavo bene, mia mamma mi ha accompagnato in ospedale”. E proprio mentre era in astanteria, ad aspettare il suo turno, ha assistito alla scena.
All’improvviso, verso le 10.30, nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Sondrio si sono diffuse delle grida “disperate intervallate da singhiozzi”. Poco prima, diverse persone avevano visto una donna nigeriana di 22 anni entrare in pronto soccorso con una bimba tra le braccia. E sarebbero bastate le urla, perché tra i presenti si iniziasse a parlare di “riti tribali”, “satanismo” e “tradizioni loro”. Qualcuno avrebbe addirittura chiesto di mettere “a tacere quella scimmia”. Poi, quando verso mezzogiorno si viene a sapere della morte della neonata, un uomo sulla sessantina commenta: “Tanto ne sfornano uno all’anno”. Come se questo, se anche fosse vero, bastasse a placare il dolore di una mamma che ha perso la sua bambina. Poi, quando alle 16 arriva ufficialmente la notizia della morte della piccola di 5 mesi, nella sala “cade il gelo”.
Restano ancora sconosciute le cause che hanno portato al decesso della bimba. Potrebbe essersi trattato di una “morte bianca”, quelle che colpiscono i neonati in culla. Ma solo l’esito dell’autopsia potrà far luce sulle cause che hanno tolto la vita alla neonata. Secondo quanto ricostruito dal Corriere, la madre era in casa con la sua bambina, quando si è accorta che non riusciva a respirare bene. Allora è scesa in strada per chiedere aiuto e un uomo la ha accompagnata in ospedale. In pronto soccorso sono arrivati anche i carabinieri, ma nessuno avrebbe sentito i commenti delle persone in astanteria. Tutti erano concentrati nel cercare di salvare la piccola.
“Quando c’è di mezzo la morte la pietà deve prevalere su tutto”, dice il direttore generale della Asst Valtellina Alto Lario, scuotendo la testa.

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