Ancora un atto intimidatorio in un cantiere dei lavori del terzo macrolotto della Statale 106 Ionica nel tratto Sibari – Roseto Capo Spulico. Nella notte persone non identificate hanno dato fuoco a due mezzi meccanici, un escavatore e a un “merlo sollevatore”, posti in un cantiere sito sul lato nord del torrente Raganello, del comune di Cassano allo Ionio.
Si tratta del secondo atto intimidatorio che si consuma su un cantiere del terzo macrolotto in quindici giorni, sullo stesso territorio. Nella notte tra il 24 e il 25 maggio scorsi, infatti, ignoti avevano incendiato una gru cingolata all’interno del cantiere di contrada “Fornara” sempre nel territorio di Cassano allo Ionio. Da quanto si ĆØ appreso i due mezzi meccanici dati alle fiamme nella notte sarebbero di proprietĆ del consorzio Sirjo Webuild. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Castrovillari. Su quanto accaduto indagano i carabinieri della compagnia di Cassano allo Ionio.
(Ansa)
Sulla vicenda la Filcams Cgil Calabria “si unisce alla solidarietĆ ed alla richiesta di attenzione rivolta alle Istituzioni da parte della Fillea Cgil rispetto allāennesimo episodio di violenza ai danno della Webuil che lavora alla costruzione del megalotto SS106. Giusto il richiamo allāistituzione di un tavolo permanente in Prefettura che tuteli le lavoratrici ed i lavoratori che operano nellāintero appalto, compresi i servizi di vigilanza e guardiania, cosƬ come mense e pulizie. Un atteggiamento che auspichiamo cambi rispetto al passato, visto che proprio i lavoratori della vigilanza privata e guardiania che operavano nel cantiere, si sono visti sbattere le porte in faccia dalle Istituzioni mentre rivendicavano legalitĆ e rispetto per il loro lavoro e la loro vita.
Sarebbe utile a partite dagli episodi criminali che invece di ridurre i servizi di vigilanza, lāente appaltante investa in maggiore sicurezza dando cosƬ piĆ¹ possibilitĆ occupazionali nel territorio e aumentando il livello di attenzione e di controllo. LāillegalitĆ si combatte anche con il lavoro, soprattutto qui in Calabria dove il ricatto e la povertĆ stanno dilagando”.