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domenica, 22 Dicembre, 2024
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Obbligo vaccinale over 50, Galli: “Mantenerlo senza se e senza ma, no condoni”

L'infettivologo: "anche per serietà nei confronti del resto della popolazione che ha fatto tutto quello che doveva fare, vaccinandosi".

“L’obbligo di vaccinazione anti-Covid per gli over 50 va mantenuto senza se e senza ma. Sarebbe un ennesimo condono” per i non vaccinati “nel Paese dei condoni”. E’ lapidario Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, commentando all’Adnkronos Salute l’ipotesi illustrata ieri dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa di prorogare l’obbligo vaccinale contro Covid-19 per gli over 50 dopo il 15 giugno, giorno in cui scadrà la norma che lo prevede.

Secondo l’infettivologo, l’obbligo deve essere assolutamente mantenuto “anche per serietà nei confronti del resto della popolazione che ha fatto tutto quello che doveva fare, vaccinandosi, e che, se chiamata a ulteriori interventi qualora necessari, potrebbe chiedersi: ‘quindi alla fine c’è stata una sorta di condono per i non vaccinati? Sono stati loro i furbi e noi i cretini?'”. Per questo Galli è contrario a far decadere l’obbligo: se così fosse, infatti, “avremo un condono in cui non si frega lo Stato non avendo pagato le tasse, ma si frega la collettività non avendo preso delle precauzioni che riguardano se stessi e gli altri”.

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E su questo l’esperto, riprendendo parte della logica ‘no vax’ del ‘posso decidere di morire per conto mio’, ammonisce: “Non vale questo ragionamento, è inaccettabile perché gli ospedali sono pieni di gente, i cui ricoveri sono pagati con le nostre tasse, e sono tantissimi gli interventi chirurgici e le prestazioni rinviate che chissà quando potranno essere fatti. Tutto questo peserà tantissimo sulla salute degli italiani”. Quanto all’allentamento delle altre restrizioni, Galli sottolinea: “Non ho assolutamente obiezioni, in una situazione epidemiologica più favorevole. Bisogna vivere e convivere con questo virus, pur avendo avuto una serie di reiterate sorprese che a questo punto sarebbe opportuno evitarne un’ulteriore. In meno di un anno ci sono state tre varianti che hanno preso la predominanza una dopo l’altra e dobbiamo essere pronti a una quarta, anche se non è detto che arrivi e non è detto che sia più cattiva”.

“In altre parole – sottolinea lo specialista – bisognerebbe aver imparato la lezione. E la lezione dice che ci deve essere prudenza. La situazione è completamente diversa perché abbiamo avuto milioni di italiani che si sono infettati con Omicron, così come abbiamo una quantità di vaccinati importante, ma resta un ventre molle rappresentato dai non vaccinati e c’è ancora molto da fare nelle fasce più giovani, bambini piccolissimi e piccoli”. Per questo, sì a un allentamento graduale e ragionato, “ma va mantenuta la prudenza”.

(Adnkronos)

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