La città di Cutro si prepara al Consiglio dei ministri che oggi si riunirà, alle 15.45, per varare nuove norme sulla gestione dei flussi stranieri e il contrasto all’immigrazione irregolare. La riunione del Governo, come annunciato nei giorni scorsi, si terrà nel Comune di 10 mila abitanti della Provincia di Crotone dove il 26 febbraio è accaduto il tragico naufragio sulle coste di Steccato. Da ieri, racconta all’Agenzia DIRE chi vive nella cittadina del crotonese, sono in corso le opere di bonifica e messa in sicurezza dell’area intorno al Palazzo del Comune. I ministri e la premier Giorgia Meloni si riuniranno, evento storico e straordinario per i cutresi, nella Sala consiliare riservata alle assemblee municipali. Tutta l’area verrà blindata: strade deviate per motivi di ordine pubblico, scuole chiuse alle ore 12 e divieti di parcheggio in zona centro. Sul territorio le forze dell’ordine sono in allerta anche perché per oggi è stata annunciato un sit-in di comitati e realtà sociali calabresi in protesta per la “passerella del governo”. Ma a Cutro si sta organizzando anche quella che alcuni già ribattezzano “la contro-manifestazione della pace” per chiedere alle istituzioni di non spegnere i ‘fari’ sul territorio una volta che il Governo sarà andato via. Un messaggio, che sta circolando con un passaparola anche via social tra la gente, annuncia: “Il 9 Marzo 2023 ore 15.30 in silenzio religioso. Tutti i cittadini sono invitati a partecipare al corteo di Pace dalla piazza fino il Comune di Cutro”. L’idea è nata dopo il tam tam di voci per un Nobel per la Pace alla città come riconoscimento per la generosità e la solidarietà dimostrata dalla comunità nei giorni tragici del naufragio. La manifestazione partirà da Piazza Gio’Leonardo di Bona, dove campeggia una scacchiera pavimentale gigante costruita per ricordare la vittoria a scacchi nel 1575 del giovane cutrese Leonardo di Bona a Madrid davanti al Rè Filippo II di Spagna.
La manifestazione per la pace e l’accoglienza è stata promossa anche grazie al gruppo Facebook ‘UN NOBEL A CUTRO PER LA PACE’ costituito spontaneamente da cittadini dopo l’invito partito dalla conterranea Monica Pietropaolo, colpita da un’intervista alla DIRE in cui il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, sottolineava che il Nobel “sarebbe un riscatto” per la Calabria “non solo terra di ‘ndrangheta”. Nel post di benvenuto al gruppo si legge: “Diamo tutti un sostegno, è una battaglia comune. Facciamo sentire questa volta tutti insieme la voce dei cittadini calabresi orgogliosi della loro generosità! E chiediamo un aiuto ai cittadini italiani perché le battaglie per i diritti sono battaglie di tutti! Diamoci una mano!”. Nelle informazioni che spiegano la finalità dell’iniziativa si legge ancora: “La città di Cutro i nostri concittadini di tutte le Province stanno dimostrando l’altra faccia della nostra terra. Quella perbene, quella della solidarietà. La proposta di candidare Cutro al Nobel per la pace sarebbe un segnale forte, non solo all’Europa: La Calabria è accoglienza. Cutro città della pace un monito alla collaborazione di tutti per evitare che non si ripetano mai più le stragi nel Mediterrano”.
La manifestazione di pace e di preghiera arriverà fino vicino a Piazza del popolo. Il Plesso municipale, con la Sala consiliare dove si riunirà il Cdm, si trova accanto la Chiesa delle Monachelle o di Santa Chiara, congiunta al monastero che ospitava le Clarisse. Si tratta di una delle costruzioni più antiche di Cutro. Fu costruita intorno al 1.500 sulle stesse rovine della chiesa di Santa Caterina. Il Municipio il 27 novembre 1967, fu dato alle fiamme dopo una manifestazione di protesta popolare che lo distrusse quasi completamente. Ristrutturato, è stato aperto al pubblico nel 1998. Oggi il popolo di Cutro decide di nuovo di manifestare ma per invocare una preghiera di pace in memoria delle vittime del tragico naufragio.
(Agenzia DIRE-www.dire.it)